domenica 30 dicembre 2007

Tabu'

Il giorno di natale è caduto uno dei pochi tabù che mi porto appresso, la CAMICIA. Martedì mattina nel porgervi i miei auguri ho promesso che avrei spiegato questa faccenda della camicia, ora è arrivato il momento di farlo. Io sono sempre stato un tipo ultra sportivo e fino a poco tempo fa, appunto prima di martedì scorso, ero dell'idea che tanto, bene o male la camicia la dovrò portare per necessità in un futuro abbastanza remoto, quindi trovavo inutile doverla mettere anche ora che ne potevo fare a meno. Inutile dire che questa mia idea era osteggiata dalla mia mamma e dalla mia nonna e da una nutrita schiera di amici vari, i quali simpaticamente, il dì del mio compleanno hanno ribadito il concetto, regalandomi una di quelle estive. Ma la cosa che mi fatto cambiare idea è stata una chiacchierata con una gentil donzella in quel di Padova, la quale molto dolcemente, mi ha fatto capire che come mi vesto di solito faccio schifo ed era ora che cambiassi registro... :-P Ovviamente sto scherzando, sul fatto dello schifo, ma la chiacchierata è avvenuta per davvero e i suoi consigli, uniti a quelli della mia "consulente" di Shopping mi hanno convinto che forse non sarebbe stata una cattiva idea. E il risultato, a giudicare dai vostri commenti, è stato buono, tanto più che, non per bullarmi, ma con quella camicina lì mi sento proprio bene.
Quindi direi che è stata una buona idea mandare a farsi benedire i miei pregiudizi.

Colgo l'occasione per AUGURARE A TUTTI UN BUON CAPODANNO E BUON INIZIO ANNO con l'augurio rivolto a che può di ciav***!!!!! :-P

martedì 25 dicembre 2007

Merry Xmas!!!!!


Il GIORGINO augura a tutti un buon natale e delle meravigliose feste!

PS: è caduto l'ultimo tabù, la camicia, in un prossimo post spiegherò meglio questa faccenda, nel frattempo esprimete giudizi sul mio abbigliamento natalizio! :-)




domenica 23 dicembre 2007

Le belle donne sono pericolose...

La pianta che potete notare nel disegno si chiama Atropa Belladonna, è molto velenosa, ma da essa si ricavano numerosi composti molto utili come medicine. Questo post è dedicato non tanto ai principi attivi di questa droga vegetale, ma alla scoperta che ho fatto qualche giorno fa leggendo un libro sulle erbe che la mia mamma tiene in libreria. Partendo con ordine, l’Atropa Belladonna è una pianta spontanea ma sporadica fra i cespugli di boschi di latifoglie. È una pianta erbacea perenne alta più o meno un metro e mezzo, presenta dei bellissimi fiori rosso-vinosi, delle foglie abbastanza ampie ed infine dei frutti scuri che possono essere facilmente scambiati per bacche selvatiche commestibili.
Questo arbusto spontaneo è stato chiamato belladonna in quanto le gentildonne veneziane in epoche passate sfruttavano l’effetto midriatico (dilatazione della pupilla per rilassamento dei muscoli dell’iride per blocco dei recettori per il neurotrasmettitore acetilcolina che provoca contrazione della muscolatura) per rendere più luminosi gli occhi ed apparire così più affascinanti.
Uno dei principi attivi presente nella pianta è la ± Josciamina (Atropina) (disegno alla fine) responsabile degli effetti farmacologici per la quale è stata studiata. In verità l’Atropina è un veleno in dosi massicce, l’intossicazione può avvenire per ingestione delle bacche, dei fiori oppure tramite assunzione di carne di qualche animale che incautamente ha mangiato l’arbusto. Solitamente con una dose maggiore di 10 mg sopraggiungono allucinazioni delirio e coma. Viene impiegata per controllo di stati spastici, nevralgie e per controllare le secrezioni ghiandolari qualora ve ne fosse bisogno. Il fatto interessante che ho scoperto è che se un individuo presenta i sintomi di avvelenamento da questi composti, in attesa di ospedalizzazione la situazione può essere controllata con la somministrazione di bevande tanniche, caffé forte e carbone vegetale. Questi rimedi alla portata di tutti permetto di non far assorbire il veleno che è ancora presente nel tratto digerente in quanto: le bevande tanniche (Il the) contengono tannini (acidi di e tri gallici) che formano un sali insolubili che non permetteranno il passaggio in circolo dell’atropina, il caffé alza il tono del sistema nervoso centrale, e il carbone vegetale assorbe fisicamente il veleno e impedisce la sua entrata in circolo.

Con questi rimedi alla portata di tutti si possono evitare conseguenze molto gravi per lo sventurato. Questo non significa che l’antidoto per l’atropina è il The, ma che si può intervenire in maniera molto efficace e poco impegnativa, con mezzi semplici, fino all’arrivo del personale competente in queste cose.


giovedì 20 dicembre 2007

Il ritorno



Buongiorno a tutti.Volevo iniziare questo post con delle scuse rivolte ai visitatori di questo blog per aver trascurato l'aggiornamento per un tempo molto lungo. In queste due settimane, o forse anche più, ora non ricordo precisamente, ho avuto qualche impegno...(si fa per dire!). Ora che si prospetta all'orizzonte un paio di settimane di pseudovacanza, provvederò ad un aggiornamento più lineare di questo mio spazio web.Procedendo per gradi, vi faccio un rapido riepilogo del periodo. Dal momento in cui ho finito il turno in laboratorio didattico di preparazione sintetica ed estrattiva dei farmaci fino ad oggi, le mie giornate sono trascorse via destreggiandomi e vagando da un'aula studio all'altra. Salvo qualche rara eccezione del tipo festa prenatalizia al collegio Ederle con degli amici, ma soprattutto con delle amiche di Padova. Per inciso mi sono sentito un uomo duro dato che in quella particolare occasione, sono andato a letto alle 2.30 più o meno, per poi essere di nuovo in azione alle 7 del mattino dopo, quando il dovere chiama l'omo risponde! O altra piccola divagazione la festa di buon natale di sabato 15 al Poggio Miravalle di Valdagno, organizzata bene dal "prode" Luca, con 60 / 65 invitati che dopo la "magnada" hanno conquistato il centropista fino a notte fonda. Per il resto in queste 2 settimane ho all'attivo 1 esame, un accertamento in itinere (cosiddetto compitino) e una "mazzata sulle balle" in senso metaforico, da una tipa, che definire alquanto superficiale è dire poco, dato che dopo un incontro di 1 ora, in cui abbiamo chiacchierato amabilmente, ha avuto il coraggio di mandarmi un sms con scritto mi sembrava di chiacchierare con un'AMICONE. Io dico, ma porca puttana (mi scuso per scurrilità!), come cavolo si fa’ a dire una cosa del genere ad una persona che conosci al massimo da 60 min....!? (se ve lo state chiedendo, si! ci avrei provato, ma lei ha voluto prevenire anziché curare, in puro spirito medico!).La gif che accompagna questo post riflette in pieno lo spirito con il quale domani tornerò a casa, e per le prossime 2 settimane cercherò di imitare l'idolo di sempre Homer Simpson.

domenica 2 dicembre 2007

Sete di sapere...

Salve a tutti...
Questo post lo pubblico per rendevi partecipi di una scoperta che ho fatto all'inizio della settimana scorsa, e per dare qualche dritta di stampo chimico ad un amico che sta studiando in farmacologia speciale proprio queste sostanze. La molecola riportata in alto è un farmaco con attività sul sistema nervoso centrale, e per la sua conformazione chimica è classificata come Benzodiazepina. Questa classe di farmaci, vengono comunemente utilizzati come sedativi (purtroppo a volte se ne fa un uso sconsiderato), ma possono avere anche attività anticonvulsivante. Interagiscono con il recettore del GABA ( acido gamma amminobutirrico) che risulta essere, insieme alla glicina, uno dei principali amminoacidi inibitori, esso, innalza il potenziale di soglia neuronale, impedendo che vi sia trasmissione di potenziali d'azione tra neurone e neurone. Le benzodiazepine interagiscono con il GABA recettore rendendolo più propenso a legare il GABA qualora se ne presenti la possibilità. La soperta di questa classe di composti attivi, la dobbiamo a Sternbach che durante gli studi su composti circa simili, si occorse che vi erano come sotto prodotti di una reazione queste molecole, che da test effettuati risultavano molto attive farmacologicamente. In certo qual senso è stata una scoperta casuale, come lo è stata quella della penicellina G.
Dopo questa breve parentesi farmacologica, vi racconto qual'è stata la mia scoperta. Due settimane fa mi è stato chiesto che tipo di reazione chimica vi fosse alla base della formazione del composto precursore delle benzodiazepine. E' stata una di quelle domande che subito ha suscitato il mio profondo interesse e poi mi ha gettato nello sconforto dato che non riuscivo a dare una risposta chimicamente plausibile al quesito. Fino a che, dopo innumerevoli ricerche mi è stato presentato lo schema di reazione, e l'esclamazione mia è stata "ma quanto mona ca son!" tradotto in italiano non scurrile: era di una semplicità disarmante!
Ora ve lo presento convinto che la stragrande maggioranza di voi non capirà gran ché, ma è solo uno scrupolo mio personale di condividere con il web questa cosa che mi ha creato qualche grattacapo!