giovedì 27 marzo 2008

Il Duca di Wellinton(?)

Sono passati alcuni giorni dalla fine del week-end Pasquale ed ora mi sento pronto a farvi un rapido quadro della devastazione a cui sono incorso.
Come prima cosa volevo farvi notare il mio look festivo ed insieme, vi pongo un quesito, che in verità non è poi così nuovo per questo Blog: secondo voi mi sto "imborghesendo" ed "infighettando"? Non abbiate paura nell'esprime i vostri giudizi, io come sempre li terrò in debita considerazione per il futuro (FORSE!) :-p
Procedendo in ordine cronologico di eventi parto, dalla mattina di domenica. Come buon ateo crendente ipocrita (come me però ce ne sono molti!), sono andato a messa per la prima volta quest'anno, devo dire la verità che il nuovo "don" sa come catturare l'attenzione dei partecipanti alla celebrazione. Infatti, durante la predica incentrata sui testi sacri, ha trovato il modo di sparlare di Dan Brown per le cose che ha scritto su Maria Maddalena nel "Codice DaVinci". Chiusa la parentesi religiosa, insieme ai miei parenti ci siamo trovati tutti insieme attorno al tavolo da pranzo come nelle migliori tradizioni della famiglia Salvaro/Padovan e a quel punto la cosa è degenerata. Uno dei miei innumerevoli zii ha avuto la geniale idea di portare un paio di buone bottiglie di Montepulciano che hanno bagnato un ottimo pranzo composto da: antipasto, 2 primi, 1 secondo e l'immancabile agnello pasquale. Inutile dire che abbiano fatto una fatica enorme alzarci da tavola... Anche perché il nostro tasso alcolico nel sangue era molto ma molto elevato!
Il giorno di pasquetta, per il secondo anno di fila abbiamo fatto la "Magnada" in taverna a casa della nonna del buon Michele, e lì tra una panino alla "mortazza" un bicchiere di buon raboso ed un paio di etti di bigoli fatti in casa, da una gentilissima donzella della combriccola è stata un' altra abbuffata. Le condizioni metereologiche non erano della migliori quindi niente passeggiata o partitella di calcetto come l'anno scorso ma lunghissime partite a "Briscola". Nelle quali io per la verità, ho avuto fortune alterne!
Ora vi chiederete come faccio essere ancora in grado di raccontare tutta questa festa... Se lo chiedono in molti!
E' proprio il caso di dire che ho fatto Pasqua! Ho passato delle belle festività pasquali spero proprio che anche voi tutti vi siate divertiti abbuffati e riposati.

venerdì 21 marzo 2008

Made in Italy

Martedì della settimana appena trascorsa il TG1 ha passato, stranamente, una notizia di alto tenore scientifico. Dico stranamente perché ormai tutti siamo saturati per non dire nauseati dalla politica di cui sono intrisi tutti i principali notiziari. Ebbene, la notizia in questione, è davvero degna di nota, per due ragioni fondamentali. La prima è che a condurre questa ricerca e fare la scoperta di cui parlerò sono stati 2 gruppi di ricerca italiani e risiedenti in Italia. In un tempo in cui anche il più umile Dottorando aspira a migrare verso altri paesi, questa è una lieta novella. Ed in secondo luogo perché la scoperta coinvolge la cara vecchia ed utilissima aspirina®.
Alcuni gruppi di ricerca dell’università di Torino e di Parma hanno sintetizzato una molecola Aspirino-simile, che ha evidenziato la mancanza totale di effetti tossici a carico dello stomaco. Attualmente se un individuo deve prendere l’aspirina® per ridurre al minimo le possibilità di effetti dannosi allo stomaco o ricorre a forme farmaceutiche gastroprotette oppure prende il farmaco a stomaco pieno. Invece, se la nuova molecola sintetizzata verrà approvata e immessa in commercio, si potrà prendere tranquillamente senza pericoli di avere problemi allo stomaco. Questo è reso possibile grazie all’inserimento di un gruppo chimico particolare nella già pur valida aspirina®. Il gruppo in questione si chiama “Nitro derivato di una catena carbonilica” (credo sia arabo per i non esperti!) in pratica è lo stesso gruppo chimico che caratterizza la classe di farmaci definiti vasodilatatori. Dalla fusione di aspirina® e questo gruppo chimico particolare è nota una molecola che non presenta la tossicità caratteristica di aspirina ed antinfiammatori non steroidei in generale. Il meccanismo per cui non provoca effetti indesiderati si esplica tramite il rilascio di NO( monossido si azoto), mediato da proteine che presentano attività riducente, il quale è un potentissimo mediatore di vasodilatazione endoteliale. Grazie a questo NO, i capillari che irrorano la parete dello stomaco sono più efficienti nel flusso di sangue, viene incrementato il rilascio di muco (che protegge le cellule dalla degradazione) e di bicarbonato che neutralizza l’ambiente estremamente acido dello stomaco. Questi ultimi due meccanismi sono inibiti dall’aspirina®, in quanto essa inibisce le prostagrandine che presiedo al rilascio delle due componenti sopraccitate importanti per la protezione. Oltre a questo effetto benefico sullo stomaco la “nuova Aspirina”, avendo nella molecola un gruppo donatore di NO ha degli effetti benefici a livello del sistema cardiocircolatorio.

Bisogna precisare che la molecola in questione è ben lungi dall’essere commercializzata, ma se i risultati della sperimentazione sono così buoni le prospettive future sono incoraggianti.

La mia fonte bibliografica è stato l’articolo originale pubblicato dai gruppi di ricerca ad inizio marzo e disponibile on-line a http://pubs.acs.org/journals/jmcmar/index.html cioè il sito del Journal of Medicinal Chemistry.


Se qualcuno fosse interessato a maggiori chiarimenti o al file PDF con l’intero articolo se ne può discutere.

sabato 8 marzo 2008

FESTA DELLE DONNE



Il curatore di questo blog augura a tutte le gentil donzelle che leggono i post BUONA FESTA DELLA DONNA!!!

il Giorgino

venerdì 7 marzo 2008

CURRAHEE!

L’ultimo libro che ho letto in ordine di tempo si intitola CURRAHEE! Pubblicato dal parà Donald R.Burgett. Non a caso ho voluto intitolare anche questo Post CURRAHEE!
Questo saggio tratta delle esperienze vissute da un gruppo di uomini che hanno preso parte ad una delle più vaste operazioni di guerra che la storia abbia mai contemplato il cosiddetto D-Day, l’assalto alla fortezza Europa da parte della truppe alleate. In particolare tratte la vicende che hanno coinvolto uno dei corpi d’assalto d’elite dell’esercito USA vale a dire la 101^ divisione aviotrasportata, e nel dettaglio il 506° reggimento nel quale militava l’autore di questo libro. Lo stemma di questa divisione è lo screaming eagle, che ogni paracadutista ha portato e porta con fierezza.

Il 506° reggimento riceveva l’addestramento di base in un campo militare chiamato Camp Toombs in Georgia, e la durezza degli esercizi ai quali erano sottoposte le reclute sono divenute leggenda. Per poter entrare a far parte di questo reggimento e più in grande di questa divisione l’ ”Uomo” e non il ragazzino montato, doveva fare il CURRAHEE. Questa parola di origine indiana, che da il nome ad un monte vicino al campo di addestramento significa “colui che sta da solo” e racchiude una delle attività fisiche più impegnative che doveva essere svolta ogni mattina all’alba dagli aspiranti parà. Il CURRAHEE consisteva nel correre per un totale di 20 km su e giù per il monte CURRAHEE senza rallentare la cadenza ne fermarsi. Colui che era in grado di fare questo entrava di pieno diritto a far parte del 506° reggimento.
La durezza di questo addestramento divenne leggenda tanto che ogni volta che i paracadutisti dovevano entrare in azione, urlavano CURRAHEE prima di imboccare il portello dell’aereo e lanciarsi nel vuoto. Il significato intrinseco di questa parola racchiude l’essenza del tipo di dovere a cui erano chiamati tutti coloro che facevano parte della divisione. Vale dire che, questi uomini nel più dei casi, e come è successo in Europa, sono atterrati in territorio nemico molte ore prima che le divisioni di fanteria arrivassero dal mare, quindi erano SOLI contro forze nemiche preponderanti che avrebbero potuto annientarli in qualsiasi modo. Ma la loro missione era di vitale importanza dovevano aprire una via, combattendo e facendo azioni di guerriglia, per facilitare il compito di quelle truppe che dovevano sbarcare sulle spiagge utah e omaha beach (sono nomi in codice che il comando alleato assegno a diversi settori di spiaggia), assegnate al comando americano.

In definitiva il libro racconta le prime fasi dell’addestramento di un parà con tutte vicissitudini annesse, poi parla della fase di preparazione della battaglia, nei mesi prima dell’attacco, in cui avevano preso base in Inghilterra, fino al momento in cui hanno toccato terra la notte del 5 giugno del 1944. Di li in poi l’autore racconta storie delle battaglie contro i tedeschi nel primo mese di combattimenti. Talvolta queste storie sono molto crude e anche noiose per coloro a cui non piacciono questo genere di libri quindi, se qualcuno fosse interessato a qualche approfondimento storico sulla battaglia se ne può tranquillamente parlare.
Non ho nessuna velleità di critico letterario, anche perché un critico deve essere asettico e valutare con freddezza il racconto. Questo genere di libri a me piacciono molto quindi va a farsi benedire l’imparzialità e l’asetticità, comunque a parer mio, il libro è ben strutturato, ma pecca di qualche dettaglio in più sulle battaglie che si sono svolte in Normandia. D’altra parte non si può nemmeno essere troppo pretenziosi, dato che sono convito che l’autore abbia fatto molta fatica a raccontare gli episodi in cui era emotivamente molto coinvolto.

sabato 1 marzo 2008

Un passetto in avanti contro la "Bestia"!!!



Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nella ricerca di cure adeguate potenti e poco dannose verso tutti i tipi di Neoplasie che affliggono un numero elevato di individui. In molti tipi di tumori l’incidenza di sopravvivenza è nettamente migliorata grazie all’utilizzo di molecole selettive in grado di colpire solo la cellula Neoplastica (cancerosa) e non quelle sane. Si sta progressivamente passando dall’uso di Mostarde azotate (anticancro derivate da una gas bellico) e cis-platino, che provocano gravi e pesanti effetti collaterali, all’uso di farmaci specificamente studiati per colpire alcune strutture biochimiche precise della cellula malata. I nuovi traguardi di questa battaglia saranno di ridurre la cura di un cancro alla stregua di una febbriciattola di una paio di giorni di convalescenza. Questa strategia è cosa buona e giusta, ma la realtà è che siamo ben lontani dal raggiungerlo.

Per alcuni tipi di tumori in particolare, la battaglia è ad un buon punto, come nel caso delle NEOPLASIE MAMMARIE.

La settimana scorsa mi è capitato di leggere un articolo riguardante lo studio di un gruppo di ricerca su ANASTRAZOLO contro i tumori ormono dipendenti della mammella. Questo farmaco è un inibitore non steroideo dell’enzima AROMATASI in grado di attivare steroidi endogeni e di produrre ESTRADIOLO, l’ormone estrogenino femminile, che definisce i caratteri sessuli secondari della donna, come la crescita del seno. Se per qualche ragione, di solito di natura genetica, vi è un’iperproduzione di estradiolo, verrà stimolata una crescita anomala delle ghiandole secretorie del tessuto mammario. A proposito, una scoperta che mi ha lasciato senza parole che ho fatto qualche tempo fa studiando fisiologia è che queste cellule non sono altro che cellule ghiandolari sudoripare (tipo quelle ascellari), altamente specializzate a produrre latte materno.
L’Anastrazolo essendo un inibitore dell’Aromatasi impedisce che vi sia un’alta quantità di ormone in circolo e quindi in pratica previene un’eccessiva proliferazione cellulare caratteristica della neoplasia.
Ebbene, questi ricercatori hanno scoperto, da studi di natura statistica che Anastrazolo è utile oltre che per curare la neoplasia stessa anche per prevenire le ricadute.

Oggigiorno contro questa terribile forma tumorale che colpisce molte donne vi sono molte armi utili a disposizione dei medici, come ad esempio l’HERCEPTIN®. Si tratta di un anticorpo monoclonale (MAb) diretto contro il recettore denominato HER2 per un fattore di crescita che induce divisione è proliferazione cellulare a livello mammario. Questo MAb fa parte di quella strategia sopraccitata che consiste nell'attaccare con selettività altissima cellule tumorali. HERCEPTIN® lega HER2 impedendo al GROWTH FACTOR di indurre proliferazione, e allo stesso tempo consentono alle cellule della linea bianca del sangue di uccidere la cellula malata. L’unico inconveniente è quello di dover modulare con molta precisione la dose in quanto, HER2 è presente anche in misura minore anche nelle cellule sane.

Siamo ad un punto in cui la farmacologia ha reso possibile avere un elevato grado di sopravvivenza per tumori ormoni dipendenti come cancri Prostatici e Mammari, ma molti sono ancora i terreni inesplorati e molte sono le strategie da mettere a punto.