Mi sono imbattuto in un articolo che è come benzina sul fuoco dei dubbi verso questa categoria di supplementi all'alimentazione che talvolta possono essere quasi classificati come farmaci. Per televisione si vedono innumerevoli pubblicità di ditte farmaceutiche che spacciano, si è proprio il caso di dire spacciano, i multivitaminici come la panacea di tutti i mali. Inoltre a ciò ho visto, nel periodo di tirocinio in farmacia, un altissimo turn over di queste specialità, alche sorge spontanea la domanda con cui è stato introdotto questo post. A tal proposito sul Daily Mail è stato pubblicato un articolo in cui viene posto l'accento su tale questione. In particolare questo studio pone in risalto il fatto che molte vitamine sono si utili nonché essenziali al corretto metabolismo del nostro corpo, ma lo sono nelle giuste dosi. Ne l'eccesso ne il difetto sono benefici per l'organismo basti pensare che un'eccesso di vitamina C, anti ossidante contro i radicali liberi, può invece provocarne la formazione anziché la clearance. Eccesso di vitamina A nel feto può avere effetti teratogeni (provocare malformazioni), come del resto l'acido folico che in dosi eccessive ha il medesimo comportamento, questo significa che proprio prive di rischi non lo sono. Altro punto messo in risalto dall'articolo è il fatto che queste ammine vitali (etimologia della parola Vitamine) vengono assunte in quantità già adeguata con il cibo, perché allora buttarne dentro ancora?? In più queste forme vendute in farmacia hanno anche elevato tenore salino, ovvero contengono Magnesio Potassio Sodio, ioni che possono essere causa di ritenzione idrica e innalzamento della pressione sanguigna ed altri problemi. Perché lo si fa? generalmente la risposta è per tirasi un po' su in un periodo fiacco, giusto, ma non bisogna abusarne, e cioè prendere questi "farmaci" come se fossero caramelle.
sabato 24 ottobre 2009
Ricarica....
Secondo voi gli integratori alimentari, le vitamine fanno bene o fanno male alla nostra salute?
sabato 10 ottobre 2009
The Room of the Rising Sun...
Evoluzione, è soltanto evoluzione. Il tempo porta con se novità, come ad esempio il fatto che dopo cinque anni di pedalate da 15 minuti circa dalla vecchia dimora patavina, ora, mi posso permettere il mega lusso di andare in facoltà a piedi, avere ben due linee di bus che mi portano direttamente in stazione ed avere dei padroni di casa che ti salutano allegramente e nel loro giusto grado si preoccupano se l'attuale sistemazione è confortevole. Apro e chiudo una parentesi, bello dopo 25 anni di conoscenza incontrarsi in mensa e togliere il saluto ad una persona, l'educazione, è lusso che costa troppo magari?
Per non appesantire questo post che nelle intenzioni deve essere celebrativo con delle questioni che non valgono nemmeno il tempo di batterle a computer, passo oltre. Domenica scorsa con in testa la canzone dei Motorhead "Time to play the game" ho / abbiamo iniziato l'avventura patavina per quest'anno. Nuova la casa, nuovo il compagno di stanza, nuove prove da superare insomma nuova gran parte della quotidianità a cui ero ormai abituato nonché assuefatto. E' si perché il prode Matteo che ha diviso la stanza per mezza decade, a giorni diventa dottore ed il suo vecchio posto nella nuova casa è stato preso dal compagnero Michele con il quale il feeling è già più che consolidato. All'inizio la stanza era grezza, spoglia non aveva la minima parvenza di una dimora studentesca, ossia poster alle pareti, disordine sulla scrivania per una montagna di libri ecc, ma con un po' di tempo, per la verità meno di quanto pensassi, e di buona volontà, abbiamo messo in piedi un bel covo. Sono spuntati i poster dei nostri idoli, Doors, Pink Floyd, Easy Rider. I poster che rendono mascolina la stanza, e le foto ed i ricordi personali retaggio di un recente passato. lunedì sera la stanza aveva già preso forma ed il resto della settimana è stato impiegato per acquisire nuovi ed ottimi bioritmi per la sopravvivenza di noi poveri studenti. Le premesse ci sono ed SLVG c'è, ed al grido Now is time to play the game, per parafrasare i cattivoni avanti dritto nella dura vita dello studente.
venerdì 2 ottobre 2009
The Crazy Pharmacy
Mercoledì mattino alle 12.35 si è chiuso un'esperienza iniziata l'anno scorso, il Tirocinio in Farmacia. Questo percorso formativo obbligatorio per il mio curriculum di studi è nella stragrande maggioranza delle persone che lo affrontano un peso, un fastidio, delle ore perse a scapito di attività molto più interessanti. Questa visione a dir poco negativa di tale esperienza è dovuta, a parere mio, al passa parola su esperienze negative fatte in farmacia, ma soprattutto al fatto che sono previsti 6 mesi di partecipazione continua alle attività in farmacia, senza formalmente poter fare nulla che richieda come prescrive la legge, la laurea l'abilitazione e l'iscrizione all'ordine. Vedi ad esempio la dispensazione di medicinali. Inutile dire che mi sento un privilegiato, una voce fuori dal coro della disperazione, in quanto la mia esperienza è stata ampiamente positiva da tutti i punti di vista. Facendo un passettino in dietro, ricordo perfettamente il giorno in cui sono andato a chiedere alla Dott.ssa Spagnolo se potevo essere inserito nell'organico come tirocinante, come del resto ricordo benissimo quel martedì mattina dei primi di Luglio in cui ho iniziato a prestare servizio nella farmacia del mio paese. La mia esperienza è partita in sordina, un po' titubante di fronte ad un ambiente frizzante con delle regole precise e con il personale perfettamente affiatato, tanto che i primi mesi mi sentivo un estraneo, quasi di troppo. La svolta però è arrivato alla fine di Agosto quando la mia tutor la Dott.ssa Bellosi per motivi personali si è momentaneamente defilata dall'organico. In quel momento la mia voglia di fare e di dare una mano ha permesso un'integrazione a pieno tanto che si è instaurato un ottimo rapporto che si è mantenuto tale anche nei mesi successivi alla chiusura del primo periodo. Quest'anno partivo già avvantaggiato avendo già gli schemi mentali di come gestire con un buon grado di autonomia alcune delle piccole cose che mi erano concesse di fare. In più è arrivato un uragano di nome Lorena che a differenza del devastante Katrina ha portato l'ordine nel sistema agevolando non di poco tutte quelle attività ruotinarie abituali. Come poi non ricordare il maestro, Dott. Visonà che mi ha trasmesso molte lezioni importanti in vari ambiti non solo di tipo professinale. Una menzione particolare alla Edda che il primo anno mi ha svezzato (a 24 anni) ed alla Dott.ssa Masiero (Chelina) che con le sue risate contagiose e la vocina soave(!?) mi intimava il controllo delle ricette spedite. Ricorderò sempre con affetto il Dott. Bellosi, il titolare, che con le sue lezioni di economia gestionale assorbiva intere ore. Un speciale grazie alla Dott.ssa Bellosi in quanto, anche se non presente quest'anno per motivi personali, l'anno scorso è stata fondamentale per l'inserimento.
Al di la degli aspetti puramente pragmatici e cioè frequenza firmata, crediti formativi e test finale, sono convinto, e di questo molto contento, di aver instaurato un rapporto di amicizia molto bello che va al di la della semplice chiacchierata tra conoscenti. Quindi quando qualcuno mi chiede com'è andato il mio tirocinio, risponderò fiero; meglio non si poteva chiedere!!!
Ciao e grazie Sorellina!!! :-) :-P
Iscriviti a:
Post (Atom)