Tra le bevande che il genere umano è uso bere sin dai tempi più remoti c’è il vino, il succo fermentato dell’uva. In epoche passate questo liquido è stato glorificato e demonizzato, studi recenti hanno evidenziato la presenza tra le innumerevoli componenti, talune ad effetto terapeutico verso l’organismo umano. Con questo post voglio evidenziare luci ed ombre di questa bevanda.
Studi epidemiologici su alcune popolazioni francesi delle anomalie che hanno portato a formulare il cosiddetto “Paradosso Francese”: in pratica, in una data quantità individui è stata riscontrata un’elevata concentrazione di lipoproteine (le proteine atte a trasportare Colesterolo e trigliceridi nel torrente ematico) dannose per il sistema cardiovascolare, ma una bassissima incidenza percentuale di morti causate da patologie al sistema cardiovascolari connesse con la presenza di queste particelle del sangue. Questo fatto è molto strano, tanto che alcuni tossicologi hanno condotto ricerche specifiche e sono arrivati a delle conclusioni sorprendenti. In pratica è stato rilevato che la bassa incidenza di questi disordini cardiovascolari è dovuto all’assunzione di modeste quantità di vino. O meglio, l’assunzione di modeste quantità di vino porta all’assunzione di composti chimici naturali con un forte potere protettivo nei confronti del sistema cardiovascolare gli ANTOCIANI (antiossidanti) e il RESVERATROLO (anti epatotossico, e antiossidante potente). Gli antociani sono dei pigmenti naturali che donano il colore rosso per esempio anche alle rose, mentre il resveratrolo è un FITOALESSINA. Una fitoalessina è un composto che la vite produce per proteggersi dalle infezione da parassiti e per rallentare la crescita di piante infestanti.
Il rovescio della medaglia è l’alcool etilico contenuto nel vino. L’alcool Etilico come tale, è un agente tossico per il nostro organismo, in quanto provoca azioni marcate a livello dell’encefalo. Ma esso risulta tossico anche quando il nostro metabolismo lo trasforma per poterlo espellerlo più facilmente. Infatti la sua in attivazione metabolica passa per dei composti come l’acetaldeide e l’acido acetico irritanti e corrosivi per le cellule, immaginate dunque, i danni subiti dal fegato (organo deputato alla detossificazione) dopo qualche bicchiere di buon vino.
Tirando le somme di questa discussione, il vino come tale ha effetti positivi uniti ad effetti negativi, quindi, è da prendere alla lettera l’assioma: l’unica cosa che distingue un cosa utile all’organismo da una veleno è
4 commenti:
Gran bell'articolo!!! Anche perchè smentisce il luogo comune che tutte le cose più buone fanno male! Grande citazione di Paracelso, principio cardine della farmacologia.: "E' la dose che fa il veleno"!!!
ciao giorgino!w la vita sana eh?dopo il look, adesso moderazione nel bere...fra qualche mese te si pronto per il matrimonio!!:))
paolo,cos'è? ma fai lo sborone??ma sai che non riesco prorio a commentare il sito delle foto? non mi fa registrare...riproverò:(
Se avessi voluto fare lo sborone l'avrei scritto direttamente in latino..! :-P
Paracelso era l'ARROGANTE per antonomasia, tanto che era proprio soprannominato così!
Riprova, anche simone è riuscito al secondo tentativo!
ciao!
Matrimonio!?... fatto assodato che sono troppo jovine... manca metà della questione!
Diciamo che purtroppo predico bene ma razzolo male dato che le mie balle ad intervalli non regolari, le faccio!
Grande paolo! Arrogante o no, Paracelso era ed è un gallo! senza trattati strani mille e mille pagine fa capire un principio cardine della Farmacologia!
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