venerdì 25 dicembre 2009

Happy Xmas...!

Anche quest'anno è arrivato il 25 dicembre, sinonimo di regali, pranzi e cene faraoniche e quant'altro. Ma io vorrei porre l'accento su un altro aspetto, il condividere un po' del tempo che la vita frenetica a cui siamo assuefatti ci ha tolto con le persone a cui vogliamo particolarmente bene, siano essi parenti stretti oppure buoni amici, potrebbe essere il vero significato di queste festività. Senza nulla togliere all'aspetto religioso del periodo. Anche quest'anno ho fatto il mio bravo dovere da buon cristiano "ipocrita" per zittire gli immensi sensi di colpa derivati dal fatto che durante l'anno solare professo il culto poche pochissime volte.

Il moderatore di questo Blog augura a tutti un felice natale ed auspica che ognuno abbia ricevuto un dono "sentito" spogliato dal puro materialismo!
AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI

il Giorgino

sabato 12 dicembre 2009

A new drug...


Uno dei farmaci più usati nel mondo cosiddetto industrializzato? Il Warfarin (nome commerciale Cumadin) ovvero un principio attivo scoperto molti anni fa' quasi per caso, essere un efficiente anticoagulante. Esso è un antagonista della vitamina K, co-fattore essenziale per la produzione di tutte quelle proteine deputate a mantenere la normale coagulazione del sangue. A causa di molti fattori, sia esogeni che endogeni l'equilibrio naturale se perturbato verso un eccesso di forza coagulante può portare a conseguenze molto serie come ad esempio trombosi venose profonde infarti o ischemie. Per riportare la situazione alla normalità, fino a qualche tempo fa il medico aveva un solo potente strumento, il warfatin. Esso però, se da un lato è estremamente efficace, dall'altro ha notevoli e spiacevoli effetti indesiderati (indurre emoraggie ecc) e la sua concentrazione nel plasma sanguigno subisce notevoli variazioni in funzione dell'alimentazione e dello stile di vita. Infatti il paziente deve eseguire dei piccoli test sul grado di coagulazione del sangue per aggiustare la dose in modo efficace. La sfida è mandare in pensione questa farmaco e di dare al medico qualcosa di più potente e meno problematico. La ricerca in questo campo ha fatto passi da gigante. Sono state scoperte molte molecole con ottima potenza e che vanno ad interagire in un punto preciso della cascata coagulativa a differenza del warfarin. Tra quest'anno e il prossimo dovrebbero vedersi i frutti di queste ricerche, in quanto sono in procinto di ottenere l'autorizzazione all'immissione in commercio alcuni medicinali industriali che dovrebbero piano piano sostituire il warfarin come ad esempio di Pradaxa della Boehringer Ingelheim (molecola in basso), questo è un ottimo punto di partenza per il futuro e vi sono tante multinazionali del farmaco che dedicano ingenti risorse per sviluppare questa strategia non bisogna allentare la presa.

domenica 22 novembre 2009

Ecologia che brucia


Perché lo sviluppo eco-compatibile non viene divulgato con la stessa passione con cui certi testate giornalistiche sparano stupidaggini? Domanda questa che purtroppo è destinata a non avere una risposta univoca, chiara, limpida e concisa. Ieri mattina, grazie alla neo Dott.ssa Francesca, sono venuto a conoscenza di una fatto molto molto interessante di cui ignoravo completamente esistenza. Lo sapevate che esiste un carburante chiamato IDROMETANO? Esso è una miscela 70% classico Metano e 30% di Idrogeno. L'idea di utilizzare una miscela combustibile, sia esso Benzina o Metano e idrogeno (anch'esso un combustibile) venne a ricercatori della NASA che negli anni 70 pubblicarono una serie di articoli in cui spiegavo e dimostravano la bontà di quest'idea. Essi sostenevano che l'addizione di idrogeno alla normale benzina ha essenzialmente 2 effetti positivi. Il primo è che, essendo la combustione di idrogeno molto vantaggiosa per la grande quantità di calorie che si sviluppano, essa aiuta la normale benzina, costituita da isoottano, toluene, cicloesano a bruciale nel cilindro in maniera migliore quindi il rendimento del motore aumenta. Il secondo, come conseguenza naturale del primo, è che se il rendimento migliora, il motore sputa meno sostanze inquinanti tipo NOx SOx e CO (ossidi di Azoto, Solfo, e monossido di carbonio) che inquinano molto l'atmosfera, sono responsabili del fenomeno delle piogge acide. L'evoluzione di questa idea iniziale è appunto l'IDROMETANO, esso non contiene sostanze sostanze tossiche come Toluene e Cicloesano ecc come la normale benzina, quindi questa miscela può essere senza dubbio battezzata come la più pulita che si possa attualmente pensare, in attesa del carburante più pulito di tutti l'idrogeno puro, la quale combustione porta come prodotto ACQUA.
Purtroppo mi rendo conto che c'è interesse che queste prospettive verdi siano di lunga durata, alcuni dei quali valgono quanto l'oro nero. Ma allora perché negli States e in alcune nazioni Europee questi carburanti "puliti" sono già in vendita da molti anni? E' forse che noi Italiani siamo più belli degli altri e ci piace inquinare di più? Od è pigrizia di fare leggi "Ad Hoc" per iniziare ad incentivare l'introduzione di questi carburanti? Purtroppo a molte se non a tutte queste domande le risposte si faranno attendere fino a che non sarà estratta l'ultima goccia di petrolio grezzo.

venerdì 13 novembre 2009

In Quarantena


Cari miei lettori, il moderatore di questo blog giovedì mattina è entrato nella schiera delle innumerevoli persone che sono ammalate di influenza. La domanda che vi frullerà per la testa, visto il continuo bombardamento mediatico, è la A (H1N1) o è quella stagionale? E' la stessa domanda che mi sento fare da 2 giorni a questa parte, da tutti coloro che sono venuti a conoscenza della mia condizione. A tutti rispondo le stesse identiche cose; Qual'è la differenza? Non lo so e non lo voglio sapere, anche se personalmente ho qualche sospetto! Già perché con tutte le notizie che si rincorrono su nuovi malati e nuovi decessi ogni dì, un po' di fobia viene anche a chi fino a ieri ha predicato calma e gesso! E' il mio caso! Martedì mattina sono venuto a sapere che la Michela, l'altra laureanda del laboratorio era a casa con 39 di febbre, alla sera ho cominciato ad avvertire qualche strano mal di testa ed un po' di spossatezza. Che li per li non gli ho dato molto peso. Il Mercoledì, durante la giornata, avevo uno strano senso di oppressione al petto e qualche colpo di tosse, alla sera per fare il figo sono uscito lo stesso, per non venire meno alla tradizione, ma le cose sono precipitate. Il giorno seguente mi sono alzato, si fa per dire, con 38,5 di febbre, le ossa rotte e mal di testa, ovvero chiari sintomi influenzali. Dopo aver rotto le balle al papà che mi venisse a prendere per portarmi a casa, mi sono fermato dal mio medico, che dopo la visita di rito, mi ha prescritto riposo assoluto e Paracetamolo (foto in basso) alla necessità per abbassare la temperatura, quindi niente antivirali esotici vaccini di dubbio effetto o quant'altro. Dopo la giornata di ieri in cui ero più proprio a pezzi oggi va qualcosina meglio. Questo lo posso dire in quanto ieri non avevo la forza materiale per alzarmi dal letto mentre oggi mi sono proprio rotte le balle di essere confinato in casa senza poter uscire anche solo per 10 minuto per il timore che mi salga la febbre di nuovo. Comunque mi si prospetta un Week asserragliato in casa per cercare di recuperare un minimo di forze per far si di essere decentemente vivo lunedì mattina.

domenica 8 novembre 2009

Il Boss

Nella mia piccola cerchia di conoscenti, amici e personaggi d'importanza vi sono molte persone che simpaticamente chiamo "boss". Per esempio, il buon Mirko nella compagnia di amici da Brogliano, il prof del laboratorio visto che non vuole farsi dare del Lei come vuole l'etichetta noi studenti non graduati per riconoscerli il comando lo chiamiamo "boss" e così via. Quest'estate un altro "boss" è entrato nella cerchia, ovvero uno dei compagneros che con il cugino, il compare, lo zio e la sbarbatella hanno composto la spedizione sui lidi veneziani per le vacanze. A dire il vero, non ho ben capito il motivo per cui si è iniziato a chiamarlo "boss" ma questo titolo gli calza a pennello per il suo inimitabile stile con cui si pone in compagnia. Detta così sembra che sia una persona che comanda a destra ed a sinistra, in realtà il buon Marcello Gorla detto "boss" (FOTO) per la compagnia non è affatto una persona a cui piace comandare gli altri, credo che vi siano poche persone così affabili e di buon carattere come lui. La conoscenza di questo singolare personaggio risale, anche per lui, al secondo anno in cui sono stato ospite dal "Compare" in campeggio. E come per il cugino, in quell'occasione, è stata una convivenza talmente breve che non mi ha permesso di apprezzare a fondo molte sfaccettature del carattere del "boss". Quest'anno mi ha permesso di valutare nel migliore dei modi la caratura e la simpatia di questo "animale" sebbene io sia quello che, nella compagnia patavina, lo conosca meno di tutti. Del "boss" quello che lo rende un membro insostituibile della compagnia è la simpatia, sempre pronto alla battuta ed al coglionamento reciproco, culturalmente ineccepibile, vi basti pensare che essendo laureato al politecnico di Milano come Designer mette a disposizione la sua fantasia anche nella routine quotidiana ad esempio quando si prepara la tavola per il pranzo. Infatti il pirla un mezzogiorno in cui gli abbiamo chiesto di preparare la tavola ha disposto i tovaglioli in una maniera che solo la mente di un Designer poteva partorire. Mega appassionato di giochi di ruolo, come gran parte dei compagneros patavini, di lui ricordo volentieri le nuotate mattutine in piscina del campeggio e le sedute a guardare i film con Guido Nicheli (solo per intenditori!). Sembra una frase scontata, ma sono veramente orgoglioso di aver avuto modo di passare le vacanze con personaggi di questo calibro.

citazione: Marcello; I am what I design
il papi!

domenica 1 novembre 2009

Argento Vivo...


Da un po' di tempo in questo blog non veniva più pubblicato nulla che avesse a che fare strettamente con la mia vita studentesca, al più mi ero limitato a qualche post ricavato qua e la su notizie di carattere medico, ma nulla di trascendentale.
Dato che una mia carissima amica sta affrontando u
na questione delicata nel suo percorso di tesi di ricerca, ho messo in moto la mia curiosità ed ho cercato alcune informazioni su di un particolare reattivo chimico chiamato OSSIDO di ARGENTO (I).
La formula chimica di questo composto inorganico è Ag2O ed ha Massa Molecolare pari a 231,71 Da (Dalton). Le sue proprietà chimiche sono a grandi linee analoghe a quelle di altri ossidi di metalli, se sciolti in acqua donano un p
H basico, hanno basso prodotto di solubilità ecc. L'Argento (Ag), che in questo composto ha lo stato di ossidazione 1+ (I) appartiene alla grande categoria dei metalli di transizione, che nella tavola periodica degli elementi occupano la parte centrale della stessa. La caratteristica più importante da tenere in considerazione per capire il meccanismo d'azione di questo metallo, nonché reagente chimico è che esso possiede deg
li "orbitali d liberi" (Orbitale: funzione matema
tica che descrive una porzione dello spazio, della massa dell'atomo in cui è più probabile che risieda un elettrone) in grado di accettare una coppia di elettroni non condivisi da un donatore, altro atomo che li possiede. In altre parole si comporta come un acido di Lewis ovvero coordina atomi elttronricchi che possiedono elettroni non condivisi, per esempio l'ossigeno (O).
Sulla base di ciò ho scoperto che questo tale Ossido di Argento (I) è un reattivo molto nella sintesi organica di particolari composti chiamati "Eteri" partendo da Alcool e Alogenuro Alchilico. Il meccanismo, o meglio i meccanismi con cui esso espleta la sua funzione sono essenzialmente 3:
  • coordina l'atomo di ossigeno dell'alcool e rende l'idrogeno della funzione alcolica molto più acido. (ciò significa che l'ossigeno ha una coppia di elettroni in più da poter condividere)
  • rompe eventuali ponti ad idrogeno intramolecolari che potrebbero avere effetto negativo per la reattività
  • facilita la reazione tra alcool e alogenuro, sequestrando l'alogeno uscente facendo un composto insolubile come AgX (dove X= Cloro, Bromo, Iodio) (meccanismo secondario)
Mi rendo conto che il 99% di coloro che leggeranno tale post sembrerà, in alcune parti molto oscuro se non arabo, ma abbiate pazienza, sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

Dedicato alla Michelina!!! :-P

sabato 24 ottobre 2009

Ricarica....

Secondo voi gli integratori alimentari, le vitamine fanno bene o fanno male alla nostra salute?
Mi sono imbattuto in un articolo che è come benzina sul fuoco dei dubbi verso questa categoria di supplementi all'alimentazione che talvolta possono essere quasi classificati come farmaci. Per televisione si vedono innumerevoli pubblicità di ditte farmaceutiche che spacciano, si è proprio il caso di dire spacciano, i multivitaminici come la panacea di tutti i mali. Inoltre a ciò ho visto, nel periodo di tirocinio in farmacia, un altissimo turn over di queste specialità, alche sorge spontanea la domanda con cui è stato introdotto questo post. A tal proposito sul Daily Mail è stato pubblicato un articolo in cui viene posto l'accento su tale questione. In particolare questo studio pone in risalto il fatto che molte vitamine sono si utili nonché essenziali al corretto metabolismo del nostro corpo, ma lo sono nelle giuste dosi. Ne l'eccesso ne il difetto sono benefici per l'organismo basti pensare che un'eccesso di vitamina C, anti ossidante contro i radicali liberi, può invece provocarne la formazione anziché la clearance. Eccesso di vitamina A nel feto può avere effetti teratogeni (provocare malformazioni), come del resto l'acido folico che in dosi eccessive ha il medesimo comportamento, questo significa che proprio prive di rischi non lo sono. Altro punto messo in risalto dall'articolo è il fatto che queste ammine vitali (etimologia della parola Vitamine) vengono assunte in quantità già adeguata con il cibo, perché allora buttarne dentro ancora?? In più queste forme vendute in farmacia hanno anche elevato tenore salino, ovvero contengono Magnesio Potassio Sodio, ioni che possono essere causa di ritenzione idrica e innalzamento della pressione sanguigna ed altri problemi. Perché lo si fa? generalmente la risposta è per tirasi un po' su in un periodo fiacco, giusto, ma non bisogna abusarne, e cioè prendere questi "farmaci" come se fossero caramelle.

sabato 10 ottobre 2009

The Room of the Rising Sun...


Evoluzione, è soltanto evoluzione. Il tempo porta con se novità, come ad esempio il fatto che dopo cinque anni di pedalate da 15 minuti circa dalla vecchia dimora patavina, ora, mi posso permettere il mega lusso di andare in facoltà a piedi, avere ben due linee di bus che mi portano direttamente in stazione ed avere dei padroni di casa che ti salutano allegramente e nel loro giusto grado si preoccupano se l'attuale sistemazione è confortevole. Apro e chiudo una parentesi, bello dopo 25 anni di conoscenza incontrarsi in mensa e togliere il saluto ad una persona, l'educazione, è lusso che costa troppo magari?
Per non appesantire questo post che nelle intenzioni deve essere celebrativo con delle questioni che non valgono nemmeno il tempo di batterle a computer, passo oltre. Domenica scorsa con in testa la canzone dei Motorhead "Time to play the game" ho / abbiamo iniziato l'avventura patavina per quest'anno. Nuova la casa, nuovo il compagno di stanza, nuove prove da superare insomma nuova gran parte della quotidianità a cui ero ormai abituato nonché assuefatto. E' si perché il prode Matteo che ha diviso la stanza per mezza decade, a giorni diventa dottore ed il suo vecchio posto nella nuova casa è stato preso dal compagnero Michele con il quale il feeling è già più che consolidato. All'inizio la stanza era grezza, spoglia non aveva la minima parvenza di una dimora studentesca, ossia poster alle pareti, disordine sulla scrivania per una montagna di libri ecc, ma con un po' di tempo, per la verità meno di quanto pensassi, e di buona volontà, abbiamo messo in piedi un bel covo. Sono spuntati i poster dei nostri idoli, Doors, Pink Floyd, Easy Rider. I poster che rendono mascolina la stanza, e le foto ed i ricordi personali retaggio di un recente passato. lunedì sera la stanza aveva già preso forma ed il resto della settimana è stato impiegato per acquisire nuovi ed ottimi bioritmi per la sopravvivenza di noi poveri studenti. Le premesse ci sono ed SLVG c'è, ed al grido Now is time to play the game, per parafrasare i cattivoni avanti dritto nella dura vita dello studente.

venerdì 2 ottobre 2009

The Crazy Pharmacy

Mercoledì mattino alle 12.35 si è chiuso un'esperienza iniziata l'anno scorso, il Tirocinio in Farmacia. Questo percorso formativo obbligatorio per il mio curriculum di studi è nella stragrande maggioranza delle persone che lo affrontano un peso, un fastidio, delle ore perse a scapito di attività molto più interessanti. Questa visione a dir poco negativa di tale esperienza è dovuta, a parere mio, al passa parola su esperienze negative fatte in farmacia, ma soprattutto al fatto che sono previsti 6 mesi di partecipazione continua alle attività in farmacia, senza formalmente poter fare nulla che richieda come prescrive la legge, la laurea l'abilitazione e l'iscrizione all'ordine. Vedi ad esempio la dispensazione di medicinali. Inutile dire che mi sento un privilegiato, una voce fuori dal coro della disperazione, in quanto la mia esperienza è stata ampiamente positiva da tutti i punti di vista. Facendo un passettino in dietro, ricordo perfettamente il giorno in cui sono andato a chiedere alla Dott.ssa Spagnolo se potevo essere inserito nell'organico come tirocinante, come del resto ricordo benissimo quel martedì mattina dei primi di Luglio in cui ho iniziato a prestare servizio nella farmacia del mio paese. La mia esperienza è partita in sordina, un po' titubante di fronte ad un ambiente frizzante con delle regole precise e con il personale perfettamente affiatato, tanto che i primi mesi mi sentivo un estraneo, quasi di troppo. La svolta però è arrivato alla fine di Agosto quando la mia tutor la Dott.ssa Bellosi per motivi personali si è momentaneamente defilata dall'organico. In quel momento la mia voglia di fare e di dare una mano ha permesso un'integrazione a pieno tanto che si è instaurato un ottimo rapporto che si è mantenuto tale anche nei mesi successivi alla chiusura del primo periodo. Quest'anno partivo già avvantaggiato avendo già gli schemi mentali di come gestire con un buon grado di autonomia alcune delle piccole cose che mi erano concesse di fare. In più è arrivato un uragano di nome Lorena che a differenza del devastante Katrina ha portato l'ordine nel sistema agevolando non di poco tutte quelle attività ruotinarie abituali. Come poi non ricordare il maestro, Dott. Visonà che mi ha trasmesso molte lezioni importanti in vari ambiti non solo di tipo professinale. Una menzione particolare alla Edda che il primo anno mi ha svezzato (a 24 anni) ed alla Dott.ssa Masiero (Chelina) che con le sue risate contagiose e la vocina soave(!?) mi intimava il controllo delle ricette spedite. Ricorderò sempre con affetto il Dott. Bellosi, il titolare, che con le sue lezioni di economia gestionale assorbiva intere ore. Un speciale grazie alla Dott.ssa Bellosi in quanto, anche se non presente quest'anno per motivi personali, l'anno scorso è stata fondamentale per l'inserimento.
Al di la degli aspetti puramente pragmatici e cioè frequenza firmata, crediti formativi e test finale, sono convinto, e di questo molto contento, di aver instaurato un rapporto di amicizia molto bello che va al di la della semplice chiacchierata tra conoscenti. Quindi quando qualcuno mi chiede com'è andato il mio tirocinio, risponderò fiero; meglio non si poteva chiedere!!!

Ciao e grazie Sorellina!!! :-) :-P

sabato 12 settembre 2009

The House

Esattamente una settimana fa ho posto fine, non proprio consensualmente, alla mia vecchia residenza patavina e per come si sono messe le cose, anche ad un'amicizia che per quel che mi riguarda durava a perdita di memoria. Coloro che mi conosco personalmente sanno che questi 5 anni patavini ho avuto la fortuna di condividere dei luoghi con delle persone amiche nel mezzo del camin dell'esperienza studentesca all'università. Non nascondo che, un paio di settimane fa, quando ho levato le tende dalla mia postazione, ho avvertito un velo (molto di più di un velo) di malinconia e tristezza. Dopo tutto è normale avvertire queste sensazioni visto che in quel luogo ho vissuto momenti stupendi con alcune donzelle, con i miei fidi compari di avventura in questo periodo, momenti di vittoria studentesca e momenti tristi di sconfitta sia sul piano studentesco che sul piano morale e personale, come ad esempio il vedere deteriorarsi come un cibo che va a male l'amicizia con uno dei componenti di questa piccolissima cerchia. Con il senno di poi, quest'esperienza ha permesso di comprendere sfaccettature del carattere di tutti noi che vanno ben al di la della semplice condivisione di un sabato sera o di una fugace vacanza il ché è cosa buona e giusta. Ma in questo momento che sto per organizzare un altro anno in terra padovana non posso a non pensare a quel po' di me stesso che ho lasciato là dentro. Datemi pure del sentimentale, ma sebbene negli ultimi tempi vi siano stati degli attriti pesanti tra le parti, questi 5 anni li porterò sempre con me come un periodo in cui ho avuto un assaggio di libertà e di vita reale al di fuori dal nido paterno e materno.

martedì 25 agosto 2009

Malinformazione o Malasanità!?!?



La più grande sperimentazione clinica del secolo.... quella che stiamo vivendo da alcuni mesi e cioè da quanto è spuntato dal nulla un nuovo ceppo virale di influenza, quello che i virologi hanno nominato Influenza A. Dal momento in cui qualche giornalista o presunto tale ha iniziato a sconvolgere giornali e telegiornali con il tipico allarmismo di un individuo che non ne capisce un'acca di ciò di cui sta parlando, vi è stata una cosa all'approvvigionamento della presunta panacea di questo male ovvero l'antivirale OSELTAMIVIR (immagine in basso). Ora che ci si è accorti che la pandemia non è per il momento reale, si cominciano a fare i conti con il lato oscuro della cura per questo virus. Mi è capitato di leggere un articolo abbastanza sconvolgente che avvalora del tutto quelli che erano i miei sospetti iniziali. WHO (world health organization) ha raccomandato che le gli individui sani che contraggono la malattia siano tenuti sotto stretta osservazione ma non sia somministrato il farmaco. Se ci pensate, la cosa è sconvolgente, fino a poco tempo fa tutti lo raccomandavano, ora ne diffidano l'utilizzo. Il tutto perché con l'enorme assunzione del farmaco, come sempre si sono presentati anche gli effetti collaterali che durante gli studi clinici non sono stati rilevati. Questi side-effects vanno dalla banale insonnia al già più grave aumento della frequenza respiratoria per poi scadere nei letali problemi cardiocircolatori. Ma l'avviso della pericolosità che molti illustri clinici prevedevano è stato pubblicato solamente quando vi sono scappati i primi due morti la cui causa non è il virus ma le complicanze subentrate dopo la somministrazione del farmaco. Troppa fretta, si è visto che il farmaco è efficace e subito giù darlo come se piovesse. Ora io non sono un virologo, ma qualcosa di farmaci ne capisco e mi chiedo; dato che è un ceppo virale influenzale seppur più aggressivo ma sempre influenza, che bisogno c'è di scomodare un farmaco che tra le altre cose costa molto? non è più comodo e meno oneroso prendere del paracetamolo per controllare la febbre e fare qualche giorno di assoluto riposo? Risultato di questa campagna mediatica sono 2 morti, 418 casi di reazioni avverse al farmaco, il divieto di somministrarlo al di sotto dei 5 anni e la gente che ti viene a rompere le balle in farmacia con le domande idiote; ma è possibile prenderlo senza ricetta? E' un farmaco che previene la malattia? Con questa campagna di disinformazione ora si crede che sia un farmaco alla pari dell'aspirina o di un integratore ma soprattutto nessuno ha capito che solo i vaccini prevengono le malattie e che questo farmaco lo si prende solo in caso di estrema necessità.

giovedì 20 agosto 2009

Il Cugino...

Dopo il Compare e Lo Zio la saga, o per meglio dire il ciclo discontinuo "personaggi" si arricchisce di un nuovo protagonista, il "cugino". Il personaggio in foto è stato uno dei componenti fondamentali della spedizione balneare in quel di Punta Sabbioni qualche settimana fa. Per l'anagrafe lui è Cristiano, ma il papi, cioè io, lo ha ribattezzato cugino. Questo titolo parenterale gli calza a pennello, in quanto nella mia famiglia, i miei veri cugini hanno la qualità di fare una festa assassina se inseriti nell'ambiente e nel momento opportuno, la stessa cosa vale per lui! la conoscenza risale a circa tre anni fa, ovvero al secondo anno in cui ho avuto l'onore di essere ospite del Marina di Venezia. All'epoca, il compare ha chiamato a raccolta alcuni membri della sua compagnia nel periodo in cui ero presente anch'io. Subito da primo impatto questo mega personaggione ha rivelato il suo spirito poco sportivo e molto festaiolo. Ricorderò sempre l'aneddoto che sto per raccontare. Era il mezzo giorno di un afoso giorno di fine luglio, e Lo Zio, il Cugino ed il Boss si sono presentati in tenda dal Compare. Giusto per non mettersi a far da mangiare, tutti insieme siamo andati a magiare una pizza ed il Cugino al momento dell'ordinazione sfoggia con naturalezza disarmante... "per me, mezzo litro di frizzantino bianco". In quell'estate non si è potuto più di tanto approfondire l'amicizia a causa del poco tempo, poi vi sono stati sporadici incontri nel sanpierese, ed ora dopo una settimana come quella passata al mare posso dire che è proprio un gran gallo. A lui si deve il merito di tutti quei salutari Bioritmi che avevamo acquisito durante il giorno, come ad esempio il birrino pomeridiano al chiosco verde, la bottiglia di buon rosso a pranzo ecc. Oltre alla festa, tra le sue passioni si ricordano La gnocca, quella c'è sempre, i giochi di ruolo, la moto, già è un motaro stile motorhead e tutto ciò che ha a che fare con l'elettronica.
E' stato l'unico insieme al Papi ad avere il coraggio alle 9.30 del mattino di fare la colazione dei campioni....

lunedì 10 agosto 2009

Missione compiuta!


Sono praticamente appena tornato dalle vacanze estive e con un pizzico di nostalgia mi appresto a darvi dei cenni molto generali sulla settimana da leoni che con i compagneros, abbiamo trascorso sui lidi Veneziani.
La nostra giornata tipo si snodava in questo modo; sveglia verso le 8,50 per svolgere l'unica attività salutare della giornata, ovvero qualche vasca a nuoto in piscina. Ore 9.30 colazione e giornale al bar, ore 10.30 idromassaggio con relativi bagni di sole fino alle 12.30. Pausa pranzo sempre molto leggera... (?) carbonara, amatriciana, cacio a pepe ecc ore 15.00 partitona di ping pong ore 16 spiaggia fino alle 20 abbondanti con relativa birra al chiosco verde. La serata, anzi le serate, meriterebbero ognuna un post a parte... su tutte ne scelgo una, la balla scaturita dal nulla a base di Tequila di lunedì sera, di cui Io, lo "Zio" ed Il "cugino" ci chiederemo per sempre il perché siamo finiti a mezza notte e mezza a bere un Moijto. Va ricordato inoltre che il pirla del moderatore di questo blog, nonché il "Papi" della combriccola è riuscito a rovesciare della preziosissima Tequila al momento del cin cin! Con il relativo meritato sbeffeggio!
Come nota conclusiva dico che il bilancio stagionale del chiosco verde abbia subito un'impennata senza pari nell'ultima settimana....

Ecco qui i compagneros:
Da sinistra: Lo "Zio" (il pirla messo a 90), il "Cugino", Il "Boss", Il "Compare", la "Sbabatella" e in fine la mamma del Compare nonché padrona della tenda che mi ha ospitato.

sabato 1 agosto 2009

I'm going on Holiday

E' arrivata anche quest'anno l'ora della partenza per le tanto sognate vacanze dove il curatore si dedicherà ad uno dei suoi sport preferiti.... il CAZZEGGIO.
Come da tradizione verrà redatto un post ad hoc dove racconterò la vacanza, nel mentre Auguro a tutti quelli che come il Giorgino si metteranno in viaggio tra poche ore, un ottimo periodo di riposo!

martedì 28 luglio 2009

Salvia buona o Salvia cattiva


E' noto a molte persone che alcune civiltà precolombiane erano dedite a riti pagani in cui un sacerdote, o per meglio dire, uno sciamano usava tutta la sua conoscenza della botanica per pratiche religiose. Vi sono molti esempi tra cui, Maya ed Aztechi usavano il Mescal e i funghi allucinogeni alla psilocibina, alcune popolazioni indigene dell'Amazonia erano dedite all'uso delle Rane la cui pelle forniva un potentissimo allucinogeno. Gli Indios Mazatechi originari del Messico hanno imparato ad usare una pianta spontanea il cui nome comune fa pensare a tutto fuorché alla droga allucinogena, la SALVIA. Il nome botanico è Salvia DIVINORUM, essa fa parte della famiglia delle Labiatae, ed il fatto stesso che in latino salvia significa "salvezza", "salvare" può indurre erroneamente a pesare che questa specie si possa tranquillamente usare come sostitutiva della normale Salvia Officinalis, per intenderci quella che viene usata in cucina. Nulla di più sbagliato, questa pianta originaria del Messico contiene un potentissimo allucinogeno non alcaloide chiamato Salvinorina A. Il periodo in cui questa pianta presenta il quantitativo massimo di quello che può essere chiamato senza ombra di dubbio metabolita secondario è l'estate in cui le temperature elevate contribuiscono alla produzione della molecola.
La Salvinorina A è farmacologicamente definita come kappa agonist receptor in altre parole una molecola che provoca attivazione dei recettori chimati kappa per le sostanze oppiodi (es. Morfina), chimicamente si distingue dai classici allucinogeni tipo LSD o Mescalina in quanto come già detto, essa NON è una sostanza azotata, chiamata tecnicamente alcaloide, ma è un diterpenoide. Ha la peculiarità di riconoscere selettivamente i recettori k senza attivare gli altri sottotipi di recettori per gli oppiacei. Attivando i recettori citati pocanzi, induce delle potenti allucinazioni dissociative con il risultato di alterare completamente la percezione della realtà da parte dell'individuo. Sulla base di ciò, lo sciamano utilizzava le foglie di salvia fresche per curare i mali delle persone. La somministrazione segue un principio geniale, facendole masticare al malato, il principio attivo contenuto veniva liberato ed assorbito nel sublinguale, lo stato di allucinazione doveva permettere al "male" di uscire dal corpo. Oppure in altri rituali lo sciamano stesso si autoinduceva allucinazioni fumando le foglie.
Ai farmacologi, che conoscono questo composto sin dagli anni 80, è venuta l'idea di usare questa molecola come modello di partenza per lo sviluppo di ANTAGONISTI (sostanze che non attivano e non permettono l'attivazione al recettore k), questa ipotetica nuova classe di farmaci verrebbe utile nel trattamento non convenzionale di stati di psicosi allucinativa o schizofrenica.

NB: Il post non intende assolutamente promuovere il consumo di questa droga d'abuso, che per l'ordinamento italiano è ILLEGALE, nonché molto pericolosa per la salute umana. L'intento del moderatore è di informare sui i rischi che l'abuso di sostanze stupefacenti comporta.

sabato 25 luglio 2009

Campus Estivo....










Nella settimana appena trascorsa ho avuto di partecipare ad un'iniziativa promossa dalla facolta di Farmacia dell'Ateneo Patavino, la Summer School 2009. Detta così fa un certo effetto, in realtà è stato un ciclo di lezioni intitolate Patient Safety, pharmacovigilance and toxicology: the role of the pharmacist, in cui docenti dell'università inglese di Hertfordshire hanno esposto e spiegato alcuni argomenti molto molto interessanti.
Ora so che molti di coloro che mi conoscono si stanno chiedendo: ma chi c***** gliela fa fare in pieno luglio a frequentare questo corso, per di più in lingua Inglese dove notoriamente il Giorgino è molto impedito.... Anche perché, non era obbligatorio come corso, si doveva presentare domanda e se si aveva i requisiti in ordine si poteva frequentare. Ebbene la risposta è semplice... sfida... Sfidare il mio essere impedito in Inglese per poter ampliare il mio bagaglio culturale, era un'ottima occasione per capire se i docenti Inglesi sono a livello di quelli che per un po' di tempo ho avuto il piacere di conoscere. Inoltre a ciò, in questo corso, vi era la possibilità di approfondire alcuni aspetti come Farmacovigilanza (segnalazione delle reazioni avverse dei farmaci) e di tossicologia che sono molto interessanti quindi perché farsi scappare l'occasione.
Ora, dopo che il corso si è concluso, posso dire che è stata un'ottima esperienza che mi ha dato modo avere molti risvolti positivi. In primis non è poi così difficile seguire una lezione in lingua, ok non si pretende di comprendere ogni singola parola, ma con un una buona attenzione si arriva a poter rispondere alle domande che vengono fatte per testare la comprensione. In secondo luogo, ottimo interscambio culturale data la presenza di studenti Inglesi e STUDENTESSE spagnole tutti qui per la summer. Il lavoro è stato molto interattivo, vi sono state pochissime lezioni frontali classiche, e questo è il nodo cruciale del successo, il coinvolgimento degli studenti da parte dei docenti di modo da guidarli nell'apprendimento.
Piccola nota di colore come conclusione di questo piccolo post... posso dire di tenere l'alcool più di un Inglese... o vedendola da un'altra prospettiva siamo riusciti a far ubricare gli Inglesi prima di noi....


martedì 14 luglio 2009

I'm so sweet

Aspartame si, Aspartame no, Aspartame forse ed Aspartame ma.... Mi è capitato di imbattermi in un articolo che pubblicizzava articoli per la dieta dello sportivo, e di legere le seguenti parole; .... prodotto dietetico che non contiene il velenosissimo aspatamete molto pericoloso per la nostra salute.... Di primo impatto sono rimasto spiazzato da queste parole, in quanto in farmacia dove sto prestando servizio, vedo confezioni intere di questo dolcificante nonché additivo alimentare. Mi sono detto una sostanza che dona dolcezza alle cose amare come può essere velenosa?! Dopo qualche piccola indagine sulla struttura chimica del composto Aspartame, ho notato una particolarità che effettivamente mi ha fatto pesare al fatto che questo additivo proprio innocuo potrebbe non esserlo. Per entrare più nello specifico, la molecola che presenta un potere dolcificante di molte volte superiore allo zucchero normale, scoperta da uno studio su antiulcera nel 1965, è costituita essenzialmente da 2 amminoacidi la FENILALANINA, e l'ACIDO ASPARTICO.
Fin qui nulla di strano
dato che queste due molecole vengono regolarmente assorbite durante la digestionenel tratto gastrico ed intestinale, anzi sono importanti quali substrati per la produzione di proteine endogene. Il punto chiave è questo, la FENILALANINA, è esterificata (reazione chimica organica che trasforma un acido in un composto chiamato estere che non è più acido) con alcool metilico, il quale è un veleno per l'organismo, esso viene metabolizzato nel fegato ad acido formico che a livello del nervo ottico blocca la fosforilazione ossidativa, di fatto rende ciechi. Sulla base di questo, e solo a livello TEORICO l'aspartame può essere pericoloso, di fatto però la quantità di metanolo che si libera dalle esigue concentrazioni di dolcificante usate di solito sono assolutamente innocue, senza contare che le pectine della frutta quando vengono parzialmente digerite liberano anch'esse alcool metilico, in quantità molto maggiore. A parere personale posso dire che effettivamente non è del tutto sicuro come additivo alimentare, e che piuttosto di usare questo dolcificante chimico, userei più volentieri il fruttosio molto più dolcificante del saccarosio normale, e meno insulinizzante (non provoca risposta dalle alfa-Langherhans con secrezione di insulina per abbassare la glicemia) ma se non lo si usa per il motivo sopra citato allora non si dovrebbe nemmeno mangiare le mele ricche in pectine, e non mi sembra di aver mai sentito casi di individui resi cechi dalle mele.

venerdì 3 luglio 2009

All'assalto della Festa!


Si prospetta una serata interessante... ebbene si, inesorabile è arrivato anche quest'anno il momento di festeggiare il compleanno. Il programma approntato dal Giorgino dal gallo Paolo e dal prode Federico (per gli amici feeeèeede!) è molto semplice, divertirsi come dei matti insieme alla compagnia.... Su queste basi io credo di poter dire che i miei tutor in farmacia peccano di eccessivo ottimismo se si aspettano che io sia li ad aiutarli come al solito verso le 8.30 di domani mattina.... Vi terrò aggiornati sugli sviluppi della festa....
Data: 5/7/2009
L'idea originale per questo post prevedeva che questo aggiornamento sulla festa, venisse fatto già ieri in giornata, ma a causa di una serie di debilitazioni fisiche tra le quali ricordiamo un mal di testa assassino e dolori di pancia retaggio di una serie di bicchieri di troppo, non è stato possibile. Telegraficamente, è stata un'ottima serata iniziata al garibaldi a valdagno con uno spritz tranquillo, è proseguita con una serie di martini lisci in villa pre-cena, per finire con un bracchetto ed un mojito che per la verità, l'unico pregio che aveva era quello di fare grado! Che ne dite, secondo voi ci siamo divertiti?!

mercoledì 1 luglio 2009

Parola d'ordine: NON resistere...!

Siamo o non siamo esseri pensanti superiori? A questa domanda si può dare una ovvia risposta, ovvero si, dato che sulla faccia del pianeta terra è la specie umana a dettare legge. Tutte le altre forme di vita, comprese quelle parassitarie, hanno sviluppato l'istinto di sopravvivere e di adattarsi alle condizioni più estreme che talvolta vengono perfezionate dall'uomo per migliore la sua condizione. Si da il caso che uno dei parassiti più odiosi dei nostri tempi si il cancro. Queste cellule a fenotipo mutato trovano sempre il modo di svincolarsi dall'assalto portato contro di loro dai farmacologi. Questo fenomeno si chiama resistenza all'agente citotossico. Esso viene ad essere attuato dalla cellula maligna per mezzo di strutture cellulari come ad esempio la Glicoproteina P, una proteina della membrana plasmatica delle cellule che in condizioni normali ha il compito di buttare fuori dall'ambiente cellulare quelli che in gergo vengono chiamati Xenobiotici, ovvero sostanze che potrebbero arrecare danni alla cellula. Questa proteina impedendo l'accumulo del farmaco non permette l'azione terapeutica. Per la verità si è scoperto che questa resistenza può essere contrastata  efficacemente con il VERAPAMILE.
Altro meccanismo utile alla Neo-cellula per resistere è quello di utilizzare gli enzimi endogeni per riparare i danni al genoma della cellula in modo da prolungare la vita della stessa. Un genoma della cellula danneggiato porta a morte della stessa. Ora, ricordando che la maggior parte dei farmaci più efficaci per la cura del cancro è diretta contro di esso. E' facile pensare che se un farmacologo scopre il modo di rallentare o abolire questa riparazione dalle cellule malate, riesce ad ottenere un'azione più pesante dei farmaci di prima linea contro il DNA di conseguenza regressione tumorale. La notizia è di qualche giorno fa, la molecola che vedete all'inizio del post ha ottenuto enormi risultati contro i tumori di origine genetica e per di più resistenti ai trattamenti normali come quello al seno o alla prostata. Olaparid agisce contro l'enzima PARP (poly-ADP-ribose-polimerasi 1) che è responsabile della riparazione dei danni al patrimonio genetico cellulare. La strategia è semplice, usare questo genere di molecole per bloccare la riparazione del DNA in cellule malate di modo che esse possano subire morte cellulare programmata o comunque non possano riprodursi. In poche parole questa terapia non è di prima linea contro le cellule maligne ma di supporto affinché la CAMTOTECINA il TASSOLO, o il CIS-PLATINO possano fare il loro lavoro indisturbati. 
Questa scoperta fa ben sperare in quanto, se si legge il significato profondo che essa porta con se, si può capire che vi sono molte altre scoperte da fare sui meccanismi di formazione e sopravvivenza delle Neoplasie che permetteranno in futuro di avere armi sempre più efficienti e precise.

domenica 14 giugno 2009

DEPT in risonanza magnetica nucleare



L'acronimo DEPT significa Distortioless Enhanced by Polarization Transfer è una tecnica di risonanza magnetica nucleare che sfrutta la polarizzazione data dall'applicazione di una frequenza di disaccoppiamento al nucleo 1H. La polarizzazione indotta dalla doppia risonanza permette di incrementare la popolazione di nuclei che possono subire transizione per interazione con la giusta r.f. questo permette di aumentare la sensibilità dello strumento verso nuclei poco sensibili come ad esempio il carbonio 13.

Per spiegare in che cosa consiste questa tecnica di analisi si deve richiamare il concetto di “sequenza di impulso”. In una normale scansione NMR la sequenza di impulso è essenzialmente composta da un tempo di preparazione ove i nuclei si allineano con le linee di forza del campo magnetico, da l'impulso dell'emettitore di r.f ed infine dalla registrazione del FID. La sequenza DEPT si compone di un ulteriore dilazione temporale chiamata tempo di evoluzione (evolution time) nel quale vengono applicati una serie di impulsi di doppia risonanza al protone a 90 ed a 180° che aumentano il segnale del carbonio 13 (generazione di una Maghetizzazione antifase per irraggiamento del protone). Allo stesso nucleo e sempre durante il tempo di evoluzione vengono applicati impulsi di r.f a 90° ed a 180° che hanno la funzione di implementare ulteriormente il segnale eliminando effetti deleteri per l'intensità dello stesso come lo possono essere effetti di accoppiamento spin spin e rilassamento trasversale che se sono presenti allargano i picchi diminuendo la sensibilità. La magnetizzazione al carbonio 13 ha inoltre la funzione importantissima di trasformare quella generata in antifase per il protone in un incremento della sensibilità. É da ricordare inoltre che in questa fase che si genera l'orientazione caratteristica dei vettori di CH CH2 CH3 applicando l'angolo di impulso preciso ad ogni gruppo, si possono rimuovere selettivamente e determinare che tipo di carbono è responsabile di quel chemical shift. L'angolo 135° permette di avere nello spettro tutti e tre i segnali distinti però in positivi CH e CH3 e CH2 negativo, mentre un angolo di 45° produce solo segnali positivi. Un angolo di 90° porta all'eliminazione dallo spettro dei segnali di CH2 e CH3 e mantiene positivi i segnali dei carboni metini. Il vantaggio che offre il DEPT è di poter assegnare senza ombra di dubbio le identità ai carboni rilevati in un normale disaccoppiamento 13C senza ambiguità o dubbi di ogni sorta. Come si è potuto notare non si fa cenno ai carboni quaternari in quanto per loro natura non usufruiscono del polarization transfer che permette l'incremento della sensibilità per metino, metilene e metile.


sabato 23 maggio 2009

Sunitinib


La ricerca e lo sviluppo di nuove terapie contro uno dei mali peggiori che si possano contrarre non conosce sosta. E' un continuo rincorrersi nuove sperimentazioni qualche fallimento e molti passi in avanti. Una buona notizia per i pazienti oncologici italiani è che da dicembre sarà disponibile, quale arma contro alcune neoplasie del tratto digerente e renali, una nuova molecola nata dalle ceneri di una sperimentazione clinica fallita. La nuova arma si chiama Sunitinib (struttura in basso), entrerà in commercio con la pretesa di combattere forme metastatiche gastointestinale e renali per dar modo all'individuo affetto da tali patologie di estendere la sopravvivenza. Sunitinib è un farmaco a basso peso molecolare (piccole dimensioni) capace di inibire selettivamente alcune proteine essenziali per la crescita di cellule a fenotipo mutato. Questi motori molecolari sono le cosiddette Tirone Kinasi (TK), ovvero enzimi che inviano segnali di crescita e di divisione alle cellule. Nell'ambito dello studio genetico delle cause della iperproliferazione maligna, i biologi hanno scoperto una mutazione del gene che porta all'espressione delle Tirosina Kinasi questo comporta la sintesi da parte della cellula di enzimi che presentano un'attività molto più elevata del normale, da qui la formazione della massa maligna. In più queste entità mutate rendono più difficile l'attivazione dei meccanismi difensivi di morte cellulare programmata. La molecola sotto presentata, è un inibitore competitivo per le TK ossia interagendo con esse, impedisce che i segnali chimici che l'organismo invia vengano tradotti in una risposta proliferativa, impedendo lo sviluppo del tumore ( inibendo l'azione del FLT3 fattore proliferativo) ed affamando la massa andando a bloccare la neoangiogenesi (inibizione di VEGF fattore pro neo vascolarizzante) impedendo che le cellule malate siano rifornite di nutrienti.
In tempi in cui vanno di moda le terapie geniche, con vettori virali o con anticorpi monoclonali o altre interessantissime strategie biotecnologiche, le care vecchie molecoline totalmente di sintesi chimica non deludono mai, anche se la loro efficacia è effimera. 







domenica 10 maggio 2009

Una Faccia Rassicurante (?)

Avete notato che ultimamente il blog viene aggiornato con frequenza bisettimanale... Niente paura non è un calo di interesse, ne crisi mistiche in genere da parte del curatore, è semplicemente mancanza di tempo utile per sviluppare gli argomenti più interessanti per voi. Da qualche settimana sto prestando servizio in un laboratorio chimico di ricerca e sviluppo il cosiddetto R&D di un'azienda patavina nell'ambito bel fatto che mi servono 2 cose fondamentali: 
  • Esperienza sul campo
  • E qualche credito formativo per riempire qualche buco del piano di studio.
In verità la quantità esatta di crediti formativi che mancano in una particolare voce del mio curriculum d'ateneo è 1, ma ho colto la palla al balzo per iniziare a costruire il primo punto sopra citato, ovvero esperienza operativa sul campo. A livello didattico sembra sempre tutto facile, tutto pianificato, tutto astratto sulla carta, ma come ci si sente catapultati di punto in bianco in un ambiente reale? A questa risposta fino a qualche settimana fa non avrei saputo dare una risposta convincente in quanto rientro ancora nella categoria degli studentelli da svezzare. Ora posso asserire senza ombra di dubbio che il passo è traumatico. Un po' come Neo In The Matrix quando Morpheus gli spara il mega battutone; Welcome to the real world, un bel giorno di aprile mi sono sentito galleggiare in un ambiente a me assolutamente familiare come quello di un laboratorio chimico, spaesato dal fatto che tutti erano affaccendati nelle loro questioni ed io ero lì che mi ripetevo; mo' che faccio!? Per fortuna ho trovato persone che con le buone e con le cattive mi spronano a diventare sempre più indipendente tanto da evitare di galleggiare inerte in un ambiente invece molto frizzante ed intriso di molta molta cultura e scienza. Venendo al sodo, il fatto che questa esperienza mi assorba praticamente tutto il giorno unito ad alcuni casini con persone che mi circondano non mi lasciano molto tempo per dedicarmi a sviluppare argomenti soddisfacenti per tutti coloro che seguono l'evoluzione di questo spazio. Abbiate pazienza, quando la situazione sarà del tutto stabilizzata il ritmo aumenterà.

sabato 25 aprile 2009

Chi smette è perduto...

E' la sacro santa verità, le belle cose molto spesso nascondono insidie e pericoli. Il bel fiore della foto appartiene alla pianta del tabacco denominato dai botanici "Nicotina Tabacum", le cui foglie sono consumate sotto forma di "bionde" da moltissimi individui nel mondo. E' notizia di Giovedì che uno studio epidemiologico su un campione di ex-fumatori che si sono sottoposti a trattamenti farmacologici per smettere di fumare sono molto più esposti nel contrarre una neoplasia buccale. Vien naturale pensare che non ci sia scampo per un fumatore, in ogni caso è cronicamente più esposto verso una serie di patologie gravi. Se continua fumare, ha alte probabilità di contrarre carcinoma polmonare, se smette, e per farlo aiuta la sua volontà con date preparazioni che si trovano in farmacia, ha alte probabilità di contrarre un cancro in bocca.
L'articolo poneva in evidenza il fatto che i preparati farmaceutici sotto forma di gomma da masticare contenti nicotina che hanno lo scopo di evitare crisi di astinenza al fumatore e di conseguenza possibile recidive (un po' come succede ai tossico dipendenti con il metadone come antioppiaceo) se consumati per lungo tempo espongono a gravi rischi. La nicotina, che ricordiamo essere un potente veleno ed insetticida, contenuta nelle gomme si ipotizza essere responsabile delle mutazioni geniche del gene denominato FOXM1 responsabile dello sviluppo della iperplasia maligna. Va detto che se vengono seguite alla lettera le istruzioni per la terapia e la stessa non viene protratta oltre il necessario non si dovrebbero avere conseguenze. Infatti, l'indagine sui campioni ha fatto emergere che tali individui hanno continuato a consumare le gomme alla nicotina anche per anni dopo aver smesso di tabaccare. A parere del tutto personale è più utile sottoporsi ad una terapia più seria di quella che prevede la somministrazione di un veleno nonché un'insetticida, tale terapia potrebbe prevedere l'uso della Vareniclina

venerdì 10 aprile 2009

Signs...


Quanti tipi di cicatrici conoscete? 
Di primo impatto, a chiunque salta alla mente la definizione classica di cicatrice, quella fortemente condizionata dalla componente emotiva e mnemonica dell'individuo. Ovvero quei segni indelebili che vengono a formarsi sulla nostra pelle dopo che si sono subiti traumi più o meno grossi. Ma se si riflette di più ci si accorge che la definizione od il significato di cicatrice è adattabile a molteplici situazioni, sia materiali che filosofiche.
Dal mio personale punto di vista posso spezzettare la parola cicatrice in tre macro-categorie intrise di significati profondi e non. 
La prima famiglia comprende quei segni che nemmeno sua maestà tempo sa cancellare ovvero le cicatrici cutanee. Ognuno di noi può fregiasi di questi segni come se fossero retaggi di battaglie vinte o quant'altro, o molto meno romantiche vaccate fatte in passato. Su tale argomento, leggevo oggi un interessantissimo articolo sullo sviluppo di un nuovo farmaco biotecnologico che permette una migliore rimarginazione delle ferite post-chirurgiche. Questa nuova entità non è altro che il rTGFbeta3 ( fattore di crescita e trasformazione beta 3 ricombinante) una particolare chemochina che induce aumento di produzione di collagene, proteina essenziale per l'elasticità e tonicità della pelle. In questo modo l'area lesa rimarginerà molto meglio.
La seconda macro-area riguarda le cicatrici giganti. Si distinguono dalla prima catogoria per la loro ubicazione, non si trovano nella cute umana ma bensì sulla pelle del nostro pianeta, la crosta terrestre. Il loro nome può trarre in inganno. Il nome "faglia" di primo impatto può lasciare qualche perplessità sull'inserimento nella categoria delle scars. Ma essendo il luogo fisico in cui due zolle tettoniche si incontrano e scontrano, rispondono pienamente ai requisiti mini perché gli si possa assegnare il titolo di cicatrice.
Infine la terza, nella quale vengono classificate quelle che, a detta di tante persone, sono senza dubbio le più dolorose e le più difficili da tollerare, quelle sentimentali o presunte tali. Per mia esperienza personale sono molto bravo a procurarmi queste ferite invisibili ma dolorosissime, l'ultima in ordine di tempo 2 giorni fa. A tal proposito devo assolutamente dare la piena ragione a quanti mi catechizzano sul fatto che la vittoria si ottiene maltrattando e fuggendo dall'avversario, in quanto pirla però non ascolto mai chi mi consiglia.  

domenica 29 marzo 2009

Il Sangue è Vita

Dio salvi la regina... o Per meglio dire, Dio salvi i Ricercatori della regina! Dalla terra Inglese è giunta una notizia destinata, se confermata, a cambiare radicalmente e probabilmente eradicare, l'endemica questione della mancanza di emoderivati per trasfusione, in parole povere di sangue.
Nel ventesimo secolo si sono approntate campagne di raccolta del prezioso liquido vitale che i medici definisco un vero e proprio tessuto. Durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti che si preparavano ad invadere la fortezza europa oltre ad incentivare la produttività di guerra istituì degli uffici ad hoc per la donazione di sangue da inviare al fronte per curare i soldati feriti. Nel dopoguerra si sono costituite associazione per la sensibilizzazione e sulla volontaria donazione di una piccola parte dei 5 litri che un individuo adulto possiede. Il lato oscuro della questione è che il sangue è un ottimo veicolo di malattie infettive di natura virale come ad esempio HIV HCV (epatite) ecc. questo ha portato ad una serie piuttosto grave di contagi dovuti al mancato controllo approfondito dell'emoderivato.
La notizia di cui facevo cenno prima riguarda la scoperta di poter produrre "sangue artificiale" da parte di un gruppo di ricerca del Regno Unito. Questi pionieri in materia, hanno paventato l'ipotesi che con la tecnica da loro sviluppata si possa liberare dal giogo della donazione, la disponibilità di emoderivati. In sostanza, utilizzando le staminali derivate da embrioni in vitro fecondati o da embrioni morti non impiantati in utero, si possono produrre enormi quantità di cellule della linea rossa de gruppo sanguigno 0-Negativo (Zero Negativo) il più raro, ma il più compatibile. 
Questo apre un intenso dibattito etico sull'utilizzo di embrioni e di feti (se di feto si può parlare dato che la legge stabilisce che debbano essere distrutti dopo 14 giorni dalla fecondazione) nella ricerca scientifica. Qui come al solito si assiste all'intromissione di entità che di scientifico hanno ben poco, sta di fatto che, se la tecnica in via di sperimentazione mantiene le promesse fatte si compierebbe un passo da gigante sotto vari punti di vista. In primis, la grande disponibilità non dovuta a donatori (in Inghilterra sono necessarie 2,5 milioni di donazioni l'anno per far fronte alla richiesta!!!). In secondo luogo, la grande sicurezza del derivato infuso in vena. Infatti, si ricorda che prioni e virioni, possono venir mascherati alle analisi di laboratorio e quindi il paziente si guadagna un ricordino poco piacevole.   

sabato 21 marzo 2009

Free Love!

Ha destato molto scalpore un'intervista fatta al pontefice a riguardo della prevenzione e cura della sindrome immunodeficienza virale acquisita (AIDS) rilasciata durante il viaggio pastorale nel continente Africano. L'AIDS causata dall'agente eziologico virale HIV è senza dubbio una delle piaghe più difficili da eradicare non solo nel continente africano, ma anche nel resto del globo.
HIV fa parte della famiglia di virus classificati come RETROVIRUS, il virione è costituito da un capside lipidico al cui interno sono contenute 2 copie di genoma virale costituito da RNA a polarità positiva. Viene catalogato nella famiglia dei Virus Retro a causa del suo modo di infettare la cellula e costringerla a sintetizzare le particelle che andranno a costituire il virione. All'interno del virione oltre al genoma, sono presenti anche degli enzimi particolari chiamati TRASCRITTASI INVERSE. Questi biocatalizzatori sono in grado di convertire una catena di RNA in DNA. Inoltre nell'involucro lipidico esterno sono presenti delle glicoproteine che hanno la funzione di riconoscere le cellule bersaglio.
Sulla base di ciò, si deve dire che, nonostante gli innumerevoli sforzi da parte di moltissimi gruppi di ricerca sparsi per il mondo, allo stato attuale dell'arte non esiste ancora un vaccino in grado di prevenire la malattia, ed eventualmente curarla. Le strategie farmacologiche approvate dall'OMS prevedono cocktail di farmaci quali, Azidotimidina ( antimetabolita inibitore della trascrittasi inversa) in associazione con inibitori della proteasi virale, necessaria alla maturazione dei virioni (Sesquinavir ecc). Queste molecole hanno il pregio di attaccare strutture virali selettivamente, ma sono soggette all'insorgenza di resistenza, per mutazione del virus. Inoltre, le relative formulazioni farmaceutiche sono molto costose, e non curano la malattia ma ne attenuano solamente i sintomi. Quindi la migliore arma, che attualmente si ha a disposizione per evitare di ammalarsi è la prevenzione. Oltre ad evitare siringhe ed emoderivati di dubbia provenienza, dato che il virus è trasmissibile con i fluidi corporei, si devono adottare strategie preventive affinché si abbiamo rapporti sessuali casuali e non, protetti ovvero il PRESERVATIVO.
Strumento preventivo demonizzato dalla chiesa, che lo reputa la vera causa della diffusione del contagio. E' proprio su questa base che il papa ha catechizzato un gruppo di giornalisti appena messo piede nel continente nero. Egli asserisce inoltre che la vera prevenzione contro la diffusione del virus si ha con educazione e astinenza da rapporti di poligamia. Ebbene, sulla questione dell'educazione delle nuove generazioni si può essere assolutamente d'accordo, ma sembra una vera e propria utopia cercare di indurre all'astinenza dai rapporti occasionali gli individui. Tanto più che se in una coppia di persone, se uno dei due partner e siero positivo, non è scritto da nessuna parte che lo debba essere anche l'altro. Trovo che la posizione della Chiesa in merito a questa faccenda sia alquanto antiquata e poco illuminata. A parziale contro partita, va detto che l'intervista continuava chiedendo maggiori sforzi alle case farmaceutiche affinché si impegnassero a fornire farmaci a più basso costo per le popolazioni più povere. E che si accelerasse la messa a punto un vaccino sperimentalo basato su TAT protein virali (proteine promotrici dell'infezione a cellule sane!) che attualmente ha passato la fase 1 di sperimentazione clinica ed è entrato in fase 2.
A parere personale, alla richiesta fondata e legittima di abbassare il costo delle cure ed accelerale la ricerca, di sicuro legittime, si è contrapposta una dottrina medioevale atta a demonizzare uno dei pochi strumenti di prevenzione che ai giorni nostri evita chissà quanti contagi. Non si riesce a spiegare il motivo per cui questa linea tendenziosa di pensiero possa trovare terreno fertile in uomini al servizio di Dio, essi dovrebbero volere il meglio possibile per alleviare le sofferenze degli individui e se questo prevede l'uso di strumenti non consentiti dalla dottrina così sia.

domenica 8 marzo 2009

La mattinata di un Vietcong(?)

Alle ore 6,35 di stamani è scattata, puntuale come ogni anno, l'apertura generale della stagione di pesca nei torrenti Agno e Chiamo. Potevo io mancare a questo imprendibile appuntamento?? Assolutamente no! Sono ormai 10 anni che la prima domenica di Marzo il Vietcong (pirla!) ritratto nella foto si aggira con fare furtivo ed alquanto goffo per l' alveo dell'Agno. Questo torrente alpino che nasce ai piedi delle piccole dolomiti si presenta in alcuni tratti impetuoso, disseminato di cascatine, cascatone, rapide, e tratti di relativa calma, accoglie in questo periodo un formicolio di appassionati pescatori di ogni età ed esperienza tecnica. Le specie ittiche che vi dimorano, come ogni buon torrente alpino che si rispetti, fanno parte della grande famiglia dei salmonidi, ovvero Trote varietà Fario (specie autoctona), Salmerini (specie di Trota distinta delle altre per delle strisce bianche sulle pinne ventrali) e qualche rara Iridea (specie non autoctona che si trova prevalentemente nei laghi). Completano la popolazione, Barbi Canini e Salgarelle (pesciolini piccoli simili alle acciughe di mare).
Dopo questo preambolo iniziale, vi voglio fare un quadro esatto di come mi sono preparato per la battaglia, se di battaglia si può parlare. 
Sveglia ore 5.30, inizialmente fissata per le 5, ma posticipata di 30 minuti a causa della mancanza di sonno visto che mi sono coricato alle 1.30 circa del mattino. Leggera colazione, tanto per non avere crisi di ipoglicemia nel bel mezzo della battuta di pesca. Vestizione, con divisa rigorosamente mimetica( per evitare che il pesce nell'acqua chiara di stamattina scappi in presenza degli individui) e partenza verso la zona prescelta, ovvero under the Renato's bridge (ponte Renato), in località San Quirico. Arrivato sul posto, mi si è posta dinanzi agli occhi un paesaggio molto bello, tinto di colori pastello che con la levata del sole prendevano sempre più corpo. A quel punto è stata una battaglia per conquistarsi il posto di pesca meglio con gli altri partecipanti alla battuta, e con il torrente stesso per capire condizioni di corrente per tentare di prevedere dove calare la lenza, ed a che quota acquatica si trovava il pesce per avere più possibilità di abboccata.
Esperienza entusiasmante, l'aria frizzante del mattino e il paesaggio hanno fatto da contorno per un'ottima escursione sia dal punto di vista quantitativo che per luoghi molto belli e suggestivi poco conosciuti, grazie al cielo, alla maggioranza delle persone della vallata dell'Agno.
Foto: Alveo del Torrente in Località Ponte Renato



domenica 1 marzo 2009

...Sta' a guardà er capello....

Chissà quante volte vi è capitato di avere la risposta ad una domanda sotto gli occhi e non vederla?! Ed ancora, non vi è mai successo di scoprire tale risposta con annessa imprecazione per la semplicità per ovvietà della stessa!? 
Nell'immagine d'accompagnamento a questo post, vi sono due spaccati di una molecola in fase di studio per le sue potenzialità anti tumorali. Durante l'ultimo mese, ho avuto modo di valutarne le sue peculiarità FARMACOCINETICHE ( ovvero proprietà di assorbimento e  metabolismo nell'organizmo) e quelle FARMACODINAMICHE (l'interazione precisa con il suo bersaglio). Ebbene, settimane intere di valutazioni delle strutture 3D, della conformazione del ligando e del recettore, discorsi di alto livello sul DOCKING molecolare (letteralmente: ancoraggio "attracco" al bersaglio del ligando) per poi cadere come un pirla su una banalità paurosa. Al 99% dei non addetti ai lavori, il disegnino di queste 2 strutture non dice assolutamente nulla, ma si possono trarre le prime ovvie considerazioni. Ad esempio, nella struttura di destra, manca un "angolo" cioè un atomo di carbonio, tra il primo ed il secondo anello. Un osservatore più esperto oltre a ciò, può approntare una valutazione più approfondita. Ovvero: (a) la massa molecolare della struttura di sinistra e maggiore di 14 uma (unità di massa atomica) rispetto a quella di destra. (b) le due strutture ha una rotazione sull'ultimo anello molto diversa, la sinistra risulta più mobile (l'atomo di C che divide il primo anello dal secondo è rotabile grazie alla sua geometria) mentre la desta è più rigida.
Il punto chiave sfuggito all'osservazione, che fa incazzare per la banalità sta proprio nella modifica dalla struttura di sinistra a quella di destra.
L'atomo di N (Azoto) ha caratteristiche basiche (è in grado di donare il suo doppietto di elettroni non condivisi), in pratica se posto in acqua da luogo un equilibrio di idrolisi che porta all'innalzamento del pH. 
A questo punto si deve ricordare che a causa della disposizione degli elettroni che compongo il guscio esterno degli atomi più vicini o più lontani dal centro di massa dell'atomo stesso, essi sono più o meno facilmente essere donati. Il carbonio (C), facente parte del primo anello, per sua caratteristica ha gli elettroni più vicini al nucleo di quanto non siano quelli del C che separa i due anelli. Questo provoca un effetto a catena che porta ad influenzare anche gli elettroni degli atomi adiacenti, come ad esempio quelli dell'azoto. Questo si traduce in una diminuzione della basicità dell'Azoto presente nella molecola di destra rispetto a quella di sinistra.
Morale della favola, aver tolto un carbonio ha diminuito la basicità, che ha influenzato negativamente l'attività della molecola anti-tumorale. La questione era evidentissima, eppure la mente si è rifiutata di vederla, servono a poco studi complicati di modellistica molecolare, se non si valuta i significati subliminali che ogni struttura porta con se.  





sabato 14 febbraio 2009

Time

Il Curatore di questo spazio virtuale, si scusa per lo scarno aggiornamento dei post da qualche tempo a questa parte. Il periodo è senza dubbio intenso, ma intellettualmente stimolante, non preoccupatevi sono in archivio alcuni argomenti a dir poco interessanti! 
E' altresì vero ricordare che era stata fatta richiesta in marca bollata di ubiquità o di allungamento a 48 ore di una giornata normale, per far fronte a tutte le questioni. Purtroppo per me le domande effettuate hanno incontrato parere negativo. 

il Giorgino  

venerdì 30 gennaio 2009

Pratiche Pagane

Qualche settimana fa ho subito le angherie del generale inverno, ovvero mi sono preso un bel raffreddore alla fine di un week-end molto movimentato. Spinto dalla disperazione causata dalla bruttissima sensazione di avere il naso chiuso e con il pensiero di passare, a causa di ciò, una notte insonne ho applicato su me stesso un rimedio della medicina popolare per alleviare quella insopportabile tortura. Sul punto di avere una crisi di nervi per non avere il mio fedele spray a base di corticosteroidi, mi è ritornato alla mente un passaggio di una lezione di Farmacognosia dell'anno scorso tenuta dal Prof. Ragazzi, il quale sosteneva che alcune popolazioni erano dedite all'uso di Peperoncino per alleviare i sintomi delle malattie da congestione nasale sniffando strisce di polvere di caspico ossia peperoncino. Ad onor del vero però il docente, dopo aver esposto questa usanza, per così dire pagana, si è detto scettico sul fatto che vi possa essere una base farmacologia precisa, ovvero che l'effetto di apertura del naso sia dovuto più ad un riflesso del tipo nocicettivo della mucosa (cioè l'epitelio reagisce rilasciando mediatori di costrizione perché quella sostanza è irritante) che non al potere intrinseco del preparato. 
La polvere del Peperoncino contiene molte sostanze importanti dal profilo alimentare e farmacologico, tra cui si ricorda, la capsaicina e una serie di altri alcaloidi e vitamine tra cui la più abbondante è la C (il che spiega il forte potere antiossidante di questa droga vegetale). La capsaicina è un alcaloide derivato dalla degradazione enzimatica di un acido grasso a lunga catena insaturo, ed esplica la sua attività biologica attivando i recettori Vanilloidi (VR1) presenti nella mucosa buccale. L'interazione causa attivazione di queste proteine canale per Na e Ca, due cationi che responsabili del potenziale di membrana delle cellule. L'eccessiva mobilitazione di questi due ioni causa desensibilizzazione della fibra nervosa e mancanza di rilascio del messaggero chimico per il segnale del dolore (sostanza P) che ha il compito di trasmettere l'informazione dolorifica ai centri superiori. Quindi dopo la botta dolorifica associata ad un forte aumento di calore e sensazione di bruciore iniziale, la bocca rimane insensibile ad ulteriori stimoli dolifici.
La mia esperienza di assunzione di peperoncino per via nasale è stato altrettanto dolorifica e devo dire che dopo pochi secondi dall'assunzione il naso era libero, ma non credo di poter descrive in maniera reale il dolore che ha comportato ciò. 
Al di la del puro fatto di assumere peperoncino contro il raffreddore, bisogna dire che a fronte delle innumerevoli proprietà culinarie che questa pianta presenta, si deve prestare la giusta attenzione nel fare questi esperimenti, in quanto la fisiologia insegna che un'eccessiva desensibilizzazione delle fibre dolorifiche è un fatto grave che può portare a non sentire il dolore eccessivo (riflesso di protezione) ed inoltre alla morte del neurone stesso con conseguenze gravi dato che queste importantissime cellule non si rigenerano. 
CAPSAICINA MOLECOLA

venerdì 16 gennaio 2009

Un Mare di Nubi...


Mentre percorrevo il sentiero innevato sulla via del ritorno dal rifugio Campogrosso mi è balzato agli occhi un fenomeno meteorologico alquanto suggestivo il cosiddetto "Mare di Nubi". Esso in realtà ha un nome più scientifico e una spiegazione razionale, tecnicamente è definito inversione termica montana. 
In condizioni normali, la temperatura dell'aria diminuisce con l'aumento della quota altimetrica. La crosta terrestre riscaldata dalle radiazioni solari causa l'aumento della temperatura della massa d'aria al suolo. L'aumento termico, causa diminuzione della densità della massa d'aria, che essendo più leggera tenderà a salire di quota (Principio con cui volano le Mongolfiere). In quota la massa essendo soggetta ad una pressione inferiore si espande e perde calore e ritorna fredda. Generalmente la temperatura diminuisce di 6 gradi ogni 1000 metri.
D'inverno la situazione cambia, in quanto il basso irraggiamento solare unito al terreno gelato o ricoperto di neve, non riscalda la massa d'aria al suolo, anzi la raffredda in maniera maggiore rispetto agli strati più alti. Questo causa l' INVERSIONE TERMICA DI QUOTA ovvero il fatto singolare che a quote più elevate ci sia la temperatura più alta. Il fatto che l'aria fredda, più densa quindi più pesante ristagni al suolo porta ad avere una concentrazione dell'umidità in questi strati che origina le Nebbie. Se poi l'umidità si alza di quota si ha quel classico tappeto di nuvole che avvolge le valli alpine chiamato in gergo Mare di nubi.
Mi auguro vivamente che questa mia spiegazione tecnico-scientifica, o presunta tale, non vi rovini la magia della visione di questo fenomeno singolare la prossima volta che vi troverete ad alta quota, ma la mia sete di sapere ha preso il sopravvento sul romanticismo della questione stessa.