venerdì 18 aprile 2008

Behind Blue Eyes


In quest’ultimo periodo mi capita spesso di pensare al vero significato della parola felicità. Ora, molti di quelli che mi conoscono, sosterranno che sono rincoglionito, e che le sostanze balsamiche che respiro per tutto il dì mi hanno dato alla testa. In parte potrebbero avere ragione, ma, ultimamente mi pongo con una certa regolarità la domanda: chi si può dire veramente felice?!

Per esempio, io, mi dovrei sentire felice dato che ultimamente ho conosciuto una gentil donzella in quel di Padova che definirei: abile oratrice di un livello culturale elevatissimo, ma, non è propriamente così! Non riesco ad essere pienamente felice di questo fatto, se non fosse altro che in partenza so che questa strada è una strada chiusa. È da dire però che ogni volta che passo del tempo con questa girl, puntualmente il tempo vola. E questo mi rende felice. O meglio, mi rende felice fino al momento in cui la serata si chiude, di li in poi è un altro discorso…
Una cosa che mi rende sicuramente felice sono le stronzate con gli amici e l’imprevedibilità di certi eventi, e l’essere circondato da donzelle, dopo i quali sento un’energia interiore rinnovata.

Una cosa che mi rende infelice, ma al tempo stesso, non me ne può frega di meno, come dicono a Roma, è che alcune delle mie più care amiche di corso, hanno deciso, di togliermi il saluto, o forse l’ho tolto io a loro… solo per il fatto che avevo chiesto loro una cosa a cui io non avrei rinunciato per nulla al mondo, loro, o meglio una di loro, ha detto no categorico quindi siamo arrivati alla guerra fredda!
Un’altra cosa che mi rende infelice, e mi fa incazzare, senza contare che quando capita questa situazione scado nella violenza verbale, è il fatto che il mio papà, bravissimo uomo ha una difficoltà immensa ad utilizzare un pc, e sembra che non riesca ad imparare nulla di quello che gli spiego.

Tirando le somme di questo monologo, e ricordando che non sono né un filosofo né uno psicopatico, sono giunto alla conclusione che il concetto di felicità ha molte sfaccettature, molti toni di colore, e racchiude sensazioni che possono essere opposte tra loro, che miscelandosi divengono complementari e danno la percezione della realtà in un certo modo piuttosto che un altro.
In aggiunta a questo, io credo che la felicità che prova una persona può scaturire dalle situazioni più impensate, un’alba con cielo terso un tramonto al mare, un sorriso di una bella donzella, tutte situazioni che in quel momento specifico ti fanno affermare tra te e te; sono felice.

E voi miei cari lettori, ve la siete mai posta questa domanda….

10 commenti:

Marco ha detto...

Caro comprare,

le sostanze che ci respiriamo tutti i di' all'università certamente offuscano le nostre menti acute...piena dimostrazione ne è il fatto che oggi mi sono messo a questionare con mia morosa (cosa che in momenti di piena lucidità, sai bene, non mi metterei MAI a fare perchè del tutto inutile...nn capirebbe)e per di più mi son fatto inchiappettare la crema idratante fatta fresca fresca di giornata (se lo sapevo ci mettevo dentro 5 Kg di nitroglicerina dato che le piaceva tanto).

Quello che però ti manca (da quel poco che ho visto dato che, sigh, ci vediam di rado in questo periodo) è la serenità! Non hai un tuo equilibrio nè un momento di pace a livello emotiva...ma soprattutto, credo di potertelo dire senza tanti giri di parole, ti manca davvero un tuo angolo di serenità e la possibilità di dire: cazzo, sto bene!

Notte Compare, lunedì che ci vediam in laboratorio facciam due ciaccole

^_^

Marco ha detto...

Ps: sempre che non moriam per i vapori di mercurio XD

Giò ha detto...

Caro "cugino" come sempre riesci a fare analisi di una razionalità spaventosa, d'altro canto ci conosciamo ormai da un bel po' di tempo!
Ormai da tempo l'equilibrio si è spezzato, e dato che ti stai scervellando su dati argomenti scolastici, io ti dico che per ogni perturbazione all'equilibrio ve una che tende a portare alla situazione iniziale il sistema... speriamo che LeChatellier abbia ragione anche nel mio caso! :-p

Matteo L. ha detto...

La felicità non è un concetto puro e non so nemmeno se sia un concetto. La felicità è qualcosa che va e viene nella vita di tutti ma non può mai essere parte integrante della vita stessa.. Si sentono sempre persone che dicono: "io in questo momento mi sento felice", ma non è detto che il giorno dopo quelle stesse persone possano dire la stessa cosa. Forse in punto di morte uno può affermare che la sua vita è stata felice ma non si sa se lo dice perchè ormai ha le ore contate e vuole andarsene sereno o se ne è veramente convinto. Io diffido da chi dice che è contento sempre perchè non può essere vero. La felicità è uno stato dell'anima e in quanto tale è troppo astratto per codificarlo come concetto.. E poi un pò di tristezza ogni tanto non mi fa mica male!

Giò ha detto...

Mai così poche parole furono più sagge giovane gallo!

Anonimo ha detto...

io sono felice..insomma guardatevi intorno voi che vi scervellate su cos'è la felicità e ditemi cosa vi manca veramente..di cosa potete lamentarvi..siete a padova,vivete giornate in cui siete liberi,liberi di fare ciò che volete, ogni scelta e ogni situazione attuale se ci pensate bene l'avete voluta voi e voi soltanto ne siete gli artefici, bella o brutta che sia ne siete responsabili tanto quanto chi voi pensate sia invece il capro espiatorio delle vostre pene..per cui per favore smettiamola tutti di piangerci addosso e di perderci in domande inutili..guardate fuori dalla finestra..cosa vi manca di essenziale che non potete avere..e non rispondetemi per favore la macchina o i schei o la figa..cosa vi manca di essenziale? io penso non c manchi nulla..penso a chi manca veramente qualcosa..e mi sento non solo fortunato ma indescrivibilmente felice!!!!!!

Giò ha detto...
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Giò ha detto...

Io non ho detto che passo la mia giornata a pensare alla felicità, grazie al cielo ho molto tempo impegnato nel mio dì, e poi, dipende cosa intendi per essenziale. Per esempio io ritengo non proprio giusta la tua frase nella quale fai uno scarno elenco di cose che secondo la tua lecita opinione non sono essenziali, ebbene, io ritengo essenziale qualcuno con cui condividere molte cose, che tu hai vagamente definito con un termine che presuppone un uso della donna come oggetto. Io RITENGO essenziale qualcuno che ti voglia bene al tuo fianco. E forse è per questo che se tu mi conosci di persona,avrai notato che, in questo periodo ho dei momenti in cui sono giù di corda!

HO MOLTO APPREZZATO IL TUO PENSIERO CHIUNQUE TU SIA! :-) ;-)

Anonimo ha detto...

non penso proprio che piangersi addosso perchè non hai ancora trovato la tua "anima gemella" sia la cosa migliore che puoi fare..io dico, quando arriva arriva, cazzo non puoi passare il tempo a pensare che sei l'unico al mondo senza morosa!!e volerla a tutti i costi di certo non ti aiuta, accontentandoti magari di quel che passa il convento tanto per poter dire IO HO LA MOROSA e fregandotene del fatto che magari per soddisfare questa tua voglia finisci poi con non essere più te stesso!..la morosa non penso debba essere qualcuno come tu dici CHE TI VOGLIA BENE, ma qualcuno che ti faccia proprio andare fuori di testa!per questo ti dico di non accontentarti e di smetterla di sentirti vittima di una tua personale sfiga!guarda fuori dalla finestra e pensa alla felicità che può darti una giornata di sole!

Giò ha detto...

Per prima cosa mi scuso per l'estremo ritardo di questa risposta, ma a volte do per scontato che i post checchi non li commenta più nessuno!
Per il resto, debbo dire che questo discorso non è la prima volta che mi viene fatto, è bisogna riconoscere la fondatezza di questo concetto, solo che, da un po' di tempo a questa parte, nei rari momenti di riflessione la questione balza alla mia mente...con tutte le ovvie conseguenze!