sabato 27 ottobre 2007

Ogni lasciata è persa...


Dopo un bel po' di post dedicati a "magagne" varie e ad argomenti intellettuali, ho deciso di pubblicarne 1 di "leggero". In verità, è un bel po' di tempo che ho in mente presentare al web una persona che per me è speciale, anche perché non riesco a capacitarmi del fatto che da un po' di mesi a questa parte non ho notizie di lei.
Lei è Nadia, l'ho conosciuta al palazzo del Bo a Padova 5 anni fa, una mattina di settembre. Come il mio solito il primo impatto con lei è stato traumatico in quanto ho fatto una di quelle figure che definire di m***a è dir poco, e le persone che mi conoscono, diranno sicuramente, che non c'è nulle di strano! :-p
Eravamo lì tutti e due per un incontro di orientamento alle facoltà patavine che avremmo frequentato di lì ad un anno! insomma, ci siamo presentati, scambiati i numeri di cell, e poi silenzio per oltre un anno (quello della maturità). Il primo anno ci siamo rincontrati, per mangiare una pizza nella settimana in cui io avevo i precorsi, e poi per tutto il primo semestre eravamo, due amici inseparabili, tanto da andare l'uno alla lezione dell'altra per stare insieme e viceversa. Per dare un'idea del livello a cui eravamo arrivati, ci eravamo scambiati le foto e le tenevamo nei portafogli, cosa che la mia ex ha sempre odiato! Era una cosa bellissima, ci scambiamo messaggini la sera prima di andare a letto e ci facevamo le dediche nelle agende. Successivamente il secondo semestre, abbiamo cominciato a vederci di meno a causa dei differenti luoghi e orari di lezione, fino ad un punto cruciale nel quale, lei mi ha tirato un bidone enorme ad una festa che avevamo organizzato a casa nostra a padova. Di qui in poi una parabola discendente fino allo zero assoluto di oggi.
Questa condizione mi distrugge, in quanto, il mio orgoglio da super macio(!!!) mi dice di lasciare che sia lei a farsi sentire per prima, anche a causa del fatto che gli ultimi miei tentativi di contatto via telefono e sms sono caduti nel vuoto. D'altra parte ho voce che mi sussurra di tentare ancora il contatto anche se, come il solito potrebbe finire a mazzate sulle palle. Io di solito sono una persona che sa prendere decisioni chiare e ponderate, ma questa volta la mia mente si rifiuta di vedere la cosa giusta da fare.

Spero di non avervi annoiato con questo post, ma sono convinto che con i vostri commenti avrò opinioni da valutare

A scanso di equivoci, ho modificato la foto perché sono sicuro di avere l'autorizzazione alla pubblicazione di una sua immagine, ma questa gif in qualche modo gli assomiglia!

venerdì 26 ottobre 2007

Il Sonno porta i Sogni

Il sonno è una condizione essenziale per ogni essere vivente sulla terra. Mercoledì della settimana scorsa mi è capitato, come ogni mercoledì da un mese a questa parte, di rientrare a casa tardi da una serata tra amici, ed ora voglio condividere alcune scoperte che ho fatto riguardante il sonno un po’ di tempo fa. Come prima cosa, il pensiero che mi è balzato in testa subito prima di coricarmi è stato: cavoli, domani sarò talmente rinc******ito che non riuscirò a seguire efficacemente tutte le lezioni in programma come ogni mattina. Invece con mio grande stupore la mattina dopo ero fresco come una rosa. Questo pensiero mi ha fatto rimembrare le varie proprietà che il sonno quale condizione di riposo per l’organismo, presenta.

Fisiologicamente il sonno è condizione caratterizzata da una serie di onde elettriche encefaliche con potenziale ben definito che si registrano mediante elettroencefalogramma. La suddivisione degli stati del sonno è basata proprio sulla distinzione delle onde encefaliche che lo caratterizzano. Si divide in:

  • REM
  • NREM

Compongono il sonno e compaiono ad intervalli temporali regolari durante la notte.

Il sonno NREM (Non rem) è definito sonno ad onde lente ed è quello che insorge per primo, e secondo il mio punto di vista il meno interessante, anche se incubi, sonnambulismo e altri disturbi del sonno compaiono in questa fase. Vi sono degli studi che indicano chiaramente che i farmaci sonniferi, benzodiazepine e barbiturici, promuovono questo tipo di sonno, e l’individuo si sveglia di mattino ancora stanco
Il sonno REM (rapid eye movement) è il sonno definito profondo, o PARADOSSO. In questa fase se si va a registrare l'elettroencefalogramma di una persona che ne presenta i segni ci si accorge che l'attività elettrica cerebrale è molto rapida. Di solito onde rapide si riscontrano nei soggetti svegli. La cosa che ha catturato la mia attenzione, è che in questa fase l'attività cerebrale è elevata, ma la soglia di risveglio (vale a dire quanta facilita si ha per riprendere lo stato sveglio) è la più bassa possibile, in pratica in fase rem è più difficile svegliarsi. E' per questo che è chiamato sonno paradosso. Vi sono poi evidenze certe, che in questa fase vi è attività onirica, in quanto studi su soggetti addormentati con risonanza magnetica hanno evidenziato un'elevata attività nel centro encefalico per le emozioni (amigdala) e nelle aree d’associazione visiva (che ricordiamo che sono aree che ci permetto di capire che quello è l'oggetto che stiamo guardando) questo sta a significare che si sta sognando.
Vi sono poi, evidenze che il sonno rem abbia un ruolo omeostatico (mantiene normale le condizioni vitali alterate anche leggermente dalla vita quotidiana), se si priva un individuo del sonno rem, può andare incontro a nevrosi psicosi e perdita di peso corporeo anche con diete ipercaloriche. Si è inoltre riscontrato che quelle persone, che come me fanno tardi la sera sballano i ritmi dei 2 tipi di sonno e le notti successive presentano una quantità maggiore di sonno rem, e questo è un'evidenza che il rem è la vera fase ristoratrice per il corpo. Un'altra cosa che ho trovato molto interessante è che se sì prima una persona dei sogni questa è soggetta a nevrosi e psicosi molto accentuate. Alcuni ricercatori attribuiscono questo al fatto che i pensieri illogici e le storpiature della realtà, nei sogni, sia un modo che il nostro encefalo ha per riposarsi magari da un'intensa giornata di lavoro intellettuale.
In conclusione il fatto che la sera si faccia tardi non è sinonimo stretto di essere completamente inattivi il giorno dopo, il nostro magnifico carpo adotta strategie per recuperare il più possibile anche nel poco tempo che gli si concede.

venerdì 19 ottobre 2007

Varicocele

Salve, eccomi di nuovo all'opera.
Come promesso in precedenza, spendo un po' di tempo e un post per tentare di far capire ai ragazzi dai 15 ai 25 cos'è il Varicocele. Ovviamente, non essendo un andrologo non pretendo di dare una trattazione rigorosa al problema, ma cercherò di far capire 2 punti essenziali di questo problema:

  1. Spiegazione dal punto di vista fisiologico del problema in maniera semplice.
  2. Dare un punto di vista psicologico della questione.

I testicoli ricevono il sangue dall'arteria testicolare situata all'interno dell'addome; il sangue è quindi trasportato attraverso una serie di piccole vene all'interno di tutti e 2 gli emiscroti. Di qui il flusso sanguigno passa tramite la vena spermatica interna che lo riposta fuori, verso la cavità addominale. Il Varcocele, da un punto di vista fisiopatologico, è l'allargamento e dilatazione delle vene che risiedono nello scroto. La causa dell'insorgenza di questa condizione non è ben definita, taluni affermano che vi sia una debolezza delle valvole venose che controllano il flusso sanguigno nella regione, altri imputano la formazione di queste varicosità alla debolezza della parete venosa. Sta di fatto che questa PATOLOGIA è silente, vale a dire che nella maggior parte dei casi non da sintomi, in alcuni soggetti la formazione delle varicosità e la pressione del flusso sanguigno sul testicolo può causare al massimo fastidio, a cui il soggetto non da peso.
La percentuale di giovani affetti da questo disturbo è elevatissima, si calcola che 1 ragazzo su 5 ne sia affetto, ma non lo sa. E posso garantire che non è un'esagerazione in quanto, il sottoscritto ha subito un intervento in day hospital per tale patologia, e nella camera di degenza post-operazione c'erano altri 4 ragazzi come me che hanno subito lo stesso genere d’intervento, e per di più allo stesso testicolo. Già, perché 85% delle persone affette da varicocele lo presenta sul testicolo sinistro.
Questo disturbo NON deve essere trascurato in quanto, a breve termine non ci sono conseguenze degne di nota, ma a lungo termine può determinare conseguenze serie. Questo perché la gametogenesi(formazione degli spermatozoi) che avviene nei testicoli, richiede di una temperatura bassa(madre natura li ha messi lì apposta), e il sangue nelle varicosità provoca innalzamento di temperatura in situ con formazione di spermidi immaturi o poco mobili, in altre parole ridotta fertilità maschile. Che può sfociare addirittura in sterilità in età adulta.
Negli ultimi anni sono state messe a punto tecniche operatorie molto efficaci e poco invasive.
Qualche anno fa l'operazione richiedeva anestesia totale e minimo 3 giorni di degenza senza la possibilità di urinare, con gran disagio per il paziente, oggi, invece vi sono tecniche poco invasive che prevedono l'iniezione di un farmaco che sclerotizza le venule, oppure la chiusura della vena spermatica (intervento che dura 15 min in sala operatoria con una banale anestesia spinale, non totale).

Il secondo punto della questione è puramente psicologico. Un tempo finché c'era ancora la leva obbligatoria questo, disturbo era rilevato durante la visita a militare, ora che non c'è più, i ragazzi trascurano questo aspetto di loro. Mentre per le femminucce la prima visita specialistica viene fatta verso i 14 anni, i maschi sono lasciati in balia di loro stessi pensando erroneamente che sia sempre tutto apposto. Inutile affermare che in molti casi, questo è un pensiero sbagliato.
Poi il maschietto tende a vedere la vista andrologica come una cosa da vecchi e il suo ego da highlander, lo porta ad evitare di farsi visitare le sue cose intime.
Questo è un pensiero comune nei giovani (anche mio prima di ricredermi) e quello che mi preme far capire è che UNA VISITA ANDROLOGICA non intacca la mascolinità di nessuno. Quindi, a quelli che mi dicono "tanto a me non serve non ho nessun problema di sorta" io rispondo che non costa nulla farsi visitare ora, per evitare problemi in futuro!

venerdì 12 ottobre 2007

INFORMAZIONE!

In osservazione di un lutto occorso ad una persona a me amica, i commenti e i post cesseranno di essere aggiornati dal curatore, fino a martedì.
Per il resto espimete liberamente le vostre opinioni e commenti, sara mia cura appena possibile rispondere!
Giorgio Salvaro

Interferoni α contro il male....


Come naturale prosecuzione del post pubblicato mercoledì contro l'ignoranza in senso lato della categoria medici di base, propongo una breve descrizione su una patologia d’origine virale che molte persone, compreso qualche medico, ritengono incurabile o comunque difficilmente curabile, l'epatite C.

Questa patologia è dovuta ad un virus a RNA (acido ribonucleico) denominato HCV. Si presenta come una cronica infiammazione con distruzione degli epatociti che compongono il lobulo epatico (unità funzionale del fegato). L'infiammazione è cronica in quanto il virus rimane in replicazione nelle cellule senza che il sistema immunitario, in particolare, i linfociti T (cellule della serie bianca del sangue) riescano a rimuoverlo del tutto. Questo causa una continua infezione e distruzione cellulare, che può sfociare in cirrosi (deposito di tessuto connettivo, al posto di quello epatico) se lo stroma (organizzazione precisa delle cellule epatiche) è intaccato, o la maggior probabilità si sviluppare cancro.
Il virione dell'epatite C (HCV) è costituito da una da un pericapside (involucro) di costituzione simile a quella delle membrane cellulari (lipidi) con annesse proteine per il riconoscimento e l'aggancio all'epatocita. Possiede un codice genetico a 2 filamenti di RNA ed enzimi chiamati trascrittasi inversa in grado di produrre DNA da integrare nel genoma dell'ospite. Una volta integrato nel genoma dell'ospite sfrutta strutture eucariotiche per la produzione di proteine virali per formare nuovi virioni che estenderanno l'infezione.
Da quanto scritto è chiaro che il virus è un parassita e bisogna studiare strategie in grado d’eradicarlo, strategie farmacologiche comprendono farmaci quali, la ribavirina (antimetabolita in grado di interferire con la sintesi di mRNA per la produzione di proteine virali), e farmaci che impediscono l'attività della trascrittasi inversa (impedendo perciò al virus di divenire operativo).
Dal 1990 però si è iniziato a studiare il modo di indirizzare il sistema immunitario precisamente verso il virione, visto che il nostro organismo è una macchina perfetta, ha le armi per contrastare i virus, bisogna solo aiutarlo a direzionare (citochine interleuchine) specificatamente le azioni specifiche. Ancora meglio è la terapia a base di INTERFERONI α 2a/b. Gli interferoni sono proteine (GLICOPROTEINE) endogene prodotte da cellule della serie bianca del sangue. Sono potenti agenti antivirali in grado di impedire alla cellula malata di produrre le proteine virali. Più in dettaglio queste proteine impediscono la sintesi proteica derivata da m-RNA (esogeni) riconosciuti come non propri del corpo, in pratica quelli virali.
La strategia con gli interferoni va sotto il nome di terapia biotecnologia. Vi sono attualmente 5 specialità biotecnologiche approvate in terapia, alcune delle quali approvate già agli inizi degli anni 90 e altre sono in fase avanzata di studio. Io, quale animale pensante, mi chiedo il perchè i sopraccitati medici di base non sanno tutto questo, e che definiscono pericolose queste terapie. Fatta eccezione per un po' di febbre, non hanno particolari contro indicazioni, dato che sono SOSTANZE ENDOGENE. E altresì mi chiedo come fa un medico a dire che il virus è "dormiente" e non da problemi se la ricerca di RNA virale è positiva!? (Questa analisi palesemente dice il contrario, che il virus è in attiva proliferazione!). Tanto più che sono state affinate le terapie ed ora l'interferone α 2a viene somministrato in associazione con ribavirina per una maggior efficacia della terapia.
Il succo del discorso è, che quello che era impossibile 20 anni fa magari oggi si cura con facilità, e per riprendere concetti già noti bisogna usare la propria INTELLIGENZA e approfondire le cose.

Nota: spero di aver descritto questa cosa con la maggior chiarezza possibile senza trascurare dettagli tecnici! -G-

mercoledì 10 ottobre 2007

Un rimedio contro i medici generici



I medici di famiglia, cosiddetti generici, sono la prima linea di difesa che una persona normale, non competente in campo medico, ha contro quelle che sono definite in gergo "magagne". Questi pseudospecialisti / medici sono persone che il più delle volte con la medicina vera e propria non hanno nulla a che fare. Ma come? Direte voi, sono dottori, coloro che curano. In teoria dovrebbe essere così, ma il più delle volte brancolano nel buio di un’ignoranza fatta di un inadeguato aggiornamento e di mancato amore per la propria professione e verso il prossimo bisognoso di cure. Questi "dottori " riescono a curare benissimo raffreddori vari, influenze e tutte quelle patologie di lieve entità che il più delle volte il paziente gli presenta, ma non appena si trovano di fronte a qualcosa che devia dalla normale routine non sanno letteralmente dove sbatte la testa. Questa constatazione la faccio su base mia personale in quanto, l’anno scorso ho avuto un problema che 1 ragazzo su 5 presenta in età giovanile e se non curato può portare problemi anche seri in età adulta (questo sarà oggetto di un futuro post.). Per venire al punto, questo mio problema l’ho scoperto perché, "io" ho insistito con il medico di base per effettuare una serie di accertamenti specifici. Cosa che ritengo molto strana visto che quello che deve insistere per il bene e la salute delle persone è proprio il medico. Non contento, poi, con tutti gli accertamenti in mano SECONDO LUI non c’era nulla di strano, che dovevo lasciare tutto com’era. Alla fine lo specialista cui mi sono rivolto ha consigliato una serie di terapie ed un piccolo interventino in day-hospital e le cose sono andate per il meglio.
La morale di questo post è di far capire che il medico di base è una persona cui affidarsi con metro critico, non pendere dalle sue decisioni, avere spirito critico verso ogni cosa che fa, dice o prescrive. In fin dei conti è una persona in carne ed ossa, e in buona fede può commettere errori che sta a noi scoprire.
In definitiva un ottimo rimedio contro i medici generici, o meglio, contro le loro talvolta errate decisione è la propria INTELLIGENZA e la propria CRITICA costruttiva verso il loro operato.

domenica 7 ottobre 2007

Attacco Cardiaco


Questo post riguarda una delle patologie più gravi in cui una persona possa incappare, la mia fonte cita nomi e cognomi, io, per ovvie ragioni di privacy, non essendo autorizzato a divulgare tali dati riporterò solamente le notizie più importanti che potrebbero divenire utili.
Questo è un documento scientifico molto interessante, ed esorto il lettore a non prendere come una burla quanto potrà leggere nel post!
RICONOSCIMENTO DI UN ATTACCO CARDIACO
Durante una festa tra amici, una persona cade improvvisamente a terra. le si offre di chiamare l'ambulanza ma, rialzandosi, suddetta persona dice di essere inciampata con le scarpe nuove in una pietra. Siccome è pallida e tremante, gli amici l'aiutano a rialzarsi, le danno una mano a ripulirsi e sistemarsi. Il resto della festa passa via tranquilla e in allegria.
Successivamente giunge una telefonata da amici che avvisano gli altri festeggianti del fatto che la persona che ad inizio della festa era inciampata, era stata accompagnata al pronto soccorso. Poco più tardi la tragica notizia, la persona in questione è deceduta.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un attacco cardiaco con ogni probabilità sarebbe ancora viva!
La maggior parte delle persone colpite da infarto non muoiono immediatamente, ma restano bisognose d'aiuto in una situazione disperata.
Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro 3 ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio ed evitare conseguenze letali.
Il trucco è riconoscere per tempo l'attacco cardiaco, riuscire a diagnosticarlo, e portare il paziente entro 3 ore in terapia.
Nei prossimi 4 punti vi sono delle indicazione molto utili sui segni e sintomi di un infartuato.
  • chiedere al paziente di sorridere (non ci riuscirà)
  • chiedere di pronunciare una frase completa (non ce la farà completamente)
  • chiedere di alzare le braccia (non ce la farà o solo parzialmente)
  • chiedere di mostrare la lingua (se è ingrandita o viene mossa parzialmente o lateralmente è sintomo di attacco)
Se uno o più di questi sintomi si presentano, il paziente va portato subito al pronto soccorso!

La mia fonte è stata il Prof. VALERIO VALERI CALDESI del Dipartimento di FISIOLOGIA e CHIMICA BIOLOGICA dell'università di Padova

sabato 6 ottobre 2007

Technorati Profile

L'inizio

Salve a tutti, mi chiamo Giorgio sono un giovane di 23 anni insediato in quello che viene definito "Ovest Vicentino". Al di la della facciata del bravo ragazzo che questa foto presenta, molte persone, anche miei parenti, mi definiscono una "BRONSA QUERTA" cioè uno che sembra tutto tranquillino ma sotto sotto è un peperino o qualcosa di simile. E tutti quelli che mi conoscono possono confermare questa mia prerogativa. Comunque per completare una mia breve ma saliente descrizione, posso dire che sono uno studente universitario al 4° anno di CTF (chimica e tecnologia farmaceutica), i miei interessi vanno dalla musica, Rock e Metal su tutte, allo sport calcio, senza dimenticare la "Gnocca" anche se da un po' di tempo a questa parte c'è CARESTIA! Oltre a tutto ciò sono appassionato lettore di libri, soprattutto riguardanti i periodi bellici di inizio del secolo scorso. Cosa che molti dei miei amici ritengono pallosa! Mi piacciono film di qualsiasi genere, con particolare predilezione per quelli girati da registi con le palle e interpretati da attori e attrici di grande bravura.
I motivi che mi hanno spinto a pubblicare questo blog, che per inciso non sapevo cosa volesse dire fino a circa un mese fa, sono essenzialmente tre, in verità potrebbero essere molti di più ma dopo una ponderata cernita sono arrivato alla conclusione che quelli che vi esporrò ora sono i più significativi per me. In primis voglio seguire le orme già tracciate da una persona a me cara in questo world wide web, poi ultimamente, sentivo la necessita di avere uno spazio nel quale scrivere di me per farmi conoscere di più e da tutti. Ed ultimo, ma non per grado di importanza ho promesso ad un mio prof. di aiutarlo a divulgare una cosa importante, e quale miglior mezzo se non il web, con la sua grandezza sterminata!
La mia idea iniziale per questo blog era dare un'impostazione puramente scientifica, per rendere tutti partecipi delle cose che scopro durante i miei studi, ma con il passare delle ore, e per tener fede al secondo punto dei motivi sopracitati ho deciso che pubblicherò tutto quello che mi andrà di pubblicare, anche se prediligerò post di natura per così dire intellettuale.
In conclusione a tutti quelli che vorranno visitare e commentare i miei post dico di commentare senza paura e di esprimere qualsiasi tipo di giudizio, dato che siamo ancora in un paese con libertà di espressione.
GRAZIE e buona lettura!
-G-