domenica 30 dicembre 2007

Tabu'

Il giorno di natale è caduto uno dei pochi tabù che mi porto appresso, la CAMICIA. Martedì mattina nel porgervi i miei auguri ho promesso che avrei spiegato questa faccenda della camicia, ora è arrivato il momento di farlo. Io sono sempre stato un tipo ultra sportivo e fino a poco tempo fa, appunto prima di martedì scorso, ero dell'idea che tanto, bene o male la camicia la dovrò portare per necessità in un futuro abbastanza remoto, quindi trovavo inutile doverla mettere anche ora che ne potevo fare a meno. Inutile dire che questa mia idea era osteggiata dalla mia mamma e dalla mia nonna e da una nutrita schiera di amici vari, i quali simpaticamente, il dì del mio compleanno hanno ribadito il concetto, regalandomi una di quelle estive. Ma la cosa che mi fatto cambiare idea è stata una chiacchierata con una gentil donzella in quel di Padova, la quale molto dolcemente, mi ha fatto capire che come mi vesto di solito faccio schifo ed era ora che cambiassi registro... :-P Ovviamente sto scherzando, sul fatto dello schifo, ma la chiacchierata è avvenuta per davvero e i suoi consigli, uniti a quelli della mia "consulente" di Shopping mi hanno convinto che forse non sarebbe stata una cattiva idea. E il risultato, a giudicare dai vostri commenti, è stato buono, tanto più che, non per bullarmi, ma con quella camicina lì mi sento proprio bene.
Quindi direi che è stata una buona idea mandare a farsi benedire i miei pregiudizi.

Colgo l'occasione per AUGURARE A TUTTI UN BUON CAPODANNO E BUON INIZIO ANNO con l'augurio rivolto a che può di ciav***!!!!! :-P

martedì 25 dicembre 2007

Merry Xmas!!!!!


Il GIORGINO augura a tutti un buon natale e delle meravigliose feste!

PS: è caduto l'ultimo tabù, la camicia, in un prossimo post spiegherò meglio questa faccenda, nel frattempo esprimete giudizi sul mio abbigliamento natalizio! :-)




domenica 23 dicembre 2007

Le belle donne sono pericolose...

La pianta che potete notare nel disegno si chiama Atropa Belladonna, è molto velenosa, ma da essa si ricavano numerosi composti molto utili come medicine. Questo post è dedicato non tanto ai principi attivi di questa droga vegetale, ma alla scoperta che ho fatto qualche giorno fa leggendo un libro sulle erbe che la mia mamma tiene in libreria. Partendo con ordine, l’Atropa Belladonna è una pianta spontanea ma sporadica fra i cespugli di boschi di latifoglie. È una pianta erbacea perenne alta più o meno un metro e mezzo, presenta dei bellissimi fiori rosso-vinosi, delle foglie abbastanza ampie ed infine dei frutti scuri che possono essere facilmente scambiati per bacche selvatiche commestibili.
Questo arbusto spontaneo è stato chiamato belladonna in quanto le gentildonne veneziane in epoche passate sfruttavano l’effetto midriatico (dilatazione della pupilla per rilassamento dei muscoli dell’iride per blocco dei recettori per il neurotrasmettitore acetilcolina che provoca contrazione della muscolatura) per rendere più luminosi gli occhi ed apparire così più affascinanti.
Uno dei principi attivi presente nella pianta è la ± Josciamina (Atropina) (disegno alla fine) responsabile degli effetti farmacologici per la quale è stata studiata. In verità l’Atropina è un veleno in dosi massicce, l’intossicazione può avvenire per ingestione delle bacche, dei fiori oppure tramite assunzione di carne di qualche animale che incautamente ha mangiato l’arbusto. Solitamente con una dose maggiore di 10 mg sopraggiungono allucinazioni delirio e coma. Viene impiegata per controllo di stati spastici, nevralgie e per controllare le secrezioni ghiandolari qualora ve ne fosse bisogno. Il fatto interessante che ho scoperto è che se un individuo presenta i sintomi di avvelenamento da questi composti, in attesa di ospedalizzazione la situazione può essere controllata con la somministrazione di bevande tanniche, caffé forte e carbone vegetale. Questi rimedi alla portata di tutti permetto di non far assorbire il veleno che è ancora presente nel tratto digerente in quanto: le bevande tanniche (Il the) contengono tannini (acidi di e tri gallici) che formano un sali insolubili che non permetteranno il passaggio in circolo dell’atropina, il caffé alza il tono del sistema nervoso centrale, e il carbone vegetale assorbe fisicamente il veleno e impedisce la sua entrata in circolo.

Con questi rimedi alla portata di tutti si possono evitare conseguenze molto gravi per lo sventurato. Questo non significa che l’antidoto per l’atropina è il The, ma che si può intervenire in maniera molto efficace e poco impegnativa, con mezzi semplici, fino all’arrivo del personale competente in queste cose.


giovedì 20 dicembre 2007

Il ritorno



Buongiorno a tutti.Volevo iniziare questo post con delle scuse rivolte ai visitatori di questo blog per aver trascurato l'aggiornamento per un tempo molto lungo. In queste due settimane, o forse anche più, ora non ricordo precisamente, ho avuto qualche impegno...(si fa per dire!). Ora che si prospetta all'orizzonte un paio di settimane di pseudovacanza, provvederò ad un aggiornamento più lineare di questo mio spazio web.Procedendo per gradi, vi faccio un rapido riepilogo del periodo. Dal momento in cui ho finito il turno in laboratorio didattico di preparazione sintetica ed estrattiva dei farmaci fino ad oggi, le mie giornate sono trascorse via destreggiandomi e vagando da un'aula studio all'altra. Salvo qualche rara eccezione del tipo festa prenatalizia al collegio Ederle con degli amici, ma soprattutto con delle amiche di Padova. Per inciso mi sono sentito un uomo duro dato che in quella particolare occasione, sono andato a letto alle 2.30 più o meno, per poi essere di nuovo in azione alle 7 del mattino dopo, quando il dovere chiama l'omo risponde! O altra piccola divagazione la festa di buon natale di sabato 15 al Poggio Miravalle di Valdagno, organizzata bene dal "prode" Luca, con 60 / 65 invitati che dopo la "magnada" hanno conquistato il centropista fino a notte fonda. Per il resto in queste 2 settimane ho all'attivo 1 esame, un accertamento in itinere (cosiddetto compitino) e una "mazzata sulle balle" in senso metaforico, da una tipa, che definire alquanto superficiale è dire poco, dato che dopo un incontro di 1 ora, in cui abbiamo chiacchierato amabilmente, ha avuto il coraggio di mandarmi un sms con scritto mi sembrava di chiacchierare con un'AMICONE. Io dico, ma porca puttana (mi scuso per scurrilità!), come cavolo si fa’ a dire una cosa del genere ad una persona che conosci al massimo da 60 min....!? (se ve lo state chiedendo, si! ci avrei provato, ma lei ha voluto prevenire anziché curare, in puro spirito medico!).La gif che accompagna questo post riflette in pieno lo spirito con il quale domani tornerò a casa, e per le prossime 2 settimane cercherò di imitare l'idolo di sempre Homer Simpson.

domenica 2 dicembre 2007

Sete di sapere...

Salve a tutti...
Questo post lo pubblico per rendevi partecipi di una scoperta che ho fatto all'inizio della settimana scorsa, e per dare qualche dritta di stampo chimico ad un amico che sta studiando in farmacologia speciale proprio queste sostanze. La molecola riportata in alto è un farmaco con attività sul sistema nervoso centrale, e per la sua conformazione chimica è classificata come Benzodiazepina. Questa classe di farmaci, vengono comunemente utilizzati come sedativi (purtroppo a volte se ne fa un uso sconsiderato), ma possono avere anche attività anticonvulsivante. Interagiscono con il recettore del GABA ( acido gamma amminobutirrico) che risulta essere, insieme alla glicina, uno dei principali amminoacidi inibitori, esso, innalza il potenziale di soglia neuronale, impedendo che vi sia trasmissione di potenziali d'azione tra neurone e neurone. Le benzodiazepine interagiscono con il GABA recettore rendendolo più propenso a legare il GABA qualora se ne presenti la possibilità. La soperta di questa classe di composti attivi, la dobbiamo a Sternbach che durante gli studi su composti circa simili, si occorse che vi erano come sotto prodotti di una reazione queste molecole, che da test effettuati risultavano molto attive farmacologicamente. In certo qual senso è stata una scoperta casuale, come lo è stata quella della penicellina G.
Dopo questa breve parentesi farmacologica, vi racconto qual'è stata la mia scoperta. Due settimane fa mi è stato chiesto che tipo di reazione chimica vi fosse alla base della formazione del composto precursore delle benzodiazepine. E' stata una di quelle domande che subito ha suscitato il mio profondo interesse e poi mi ha gettato nello sconforto dato che non riuscivo a dare una risposta chimicamente plausibile al quesito. Fino a che, dopo innumerevoli ricerche mi è stato presentato lo schema di reazione, e l'esclamazione mia è stata "ma quanto mona ca son!" tradotto in italiano non scurrile: era di una semplicità disarmante!
Ora ve lo presento convinto che la stragrande maggioranza di voi non capirà gran ché, ma è solo uno scrupolo mio personale di condividere con il web questa cosa che mi ha creato qualche grattacapo!

sabato 24 novembre 2007

Un Periodo Stressante

Salve a tutti, sono ritornato on line finalmente....
Come qualche lettore del mio blog avrà potuto notare, sono due settimane che non assillo con le mie scoperte e questo è dovuto in gran parte a una tale quantità di impegni che assorbono praticamente tutto il mio tempo. Sono oramai due settimane che le mie giornate sono talmente zeppe di impegni che non ho avuto modo di rispondere ai commenti dei miei post, e pubblicare qualcosa di nuovo. Ora ho deciso di raccontarvi a grandi linee fatti di vita vissuta, in cui mi sono trovato in questo periodo di assenza dalla rete.
Due venerdì fa per la prima volta in vita mia ho fatto un festa delle elementari. Questa festa è il classico momento in cui gli ex bambini delle elementari, si ritrovano molti anni dopo, e tutti con dei percorsi di vita diversi. Non so' se avete mai fatto una festa o un ritrovo del genere, ma l'atmosfera era identica a quella del film "compagni di scuola" di Carlo Verdone, in cui gli ex compagni di scuola si ritrovano, parlano delle loro cose, tutti purtroppo o per fortuna assorbiti nelle loro vite frenetiche. Questa atmosfera ha lasciato dentro di me dei sentimenti contrastanti, da un lato la gioia immensa di ridere gente che non vedevo da una vita, dall'altro un po' di tristezza a causa del fatto che l'innocente fanciullezza che ricordavo con affetto è sparita in tutti noi, sopraffatta da: la casa da sistemare prima di sposarsi per qualcuna, gli esami e la mancanza di gnocca per qualcun altro (io!), i problemi vari che assillano tutti noi che da qualche tempo abbiamo imparato il significato di "dovere" nel senso stretto della parola.
Mercoledì della settimana scorsa insieme agli "amicici" compagni di avventure in quel di Padova, abbiamo approntato una mini festa per una nostra amica che si è laureata proprio quel giorno. Posso dire che è stata una serata spassosissima, condita dalla dolce presenza di molte graziose fanciulle!
Ieri sera questa neo dottoressa ( le mie più vive congratulazioni) ha fatto la festa in grande stile in un paesetto vicino a casa nostra, la serata è stata bella, io non ero il massimo della forma a causa di ripetuti viaggi in giro per il veneto in giornata, ma alla fine posso dire che mi sono divertito.
Per chiudere in bellezza la settimana, oggi pomeriggio vado a sfogare le mie pulsioni da bravo maschietto, con una sana, ma forse non troppo, partita a calcetto in quel di Trissino.

venerdì 9 novembre 2007

Una controversia snervante....


Questo distinto signore, con l'aspetto del nonno di tutti noi, è stato una delle menti più brillanti dell'ottocento in campo scientifico. Il suo nome è JAMES PRESCOTT JOULE. Già, proprio il nome, o meglio il suo cognome è fonte di continue discussioni tra chi ne fa, per vari motivi la sua conoscenza! Queste discussioni coinvolgono i poveri studenti come me, e menti illuminate come professori universitari e non, d’enorme estrazione culturale. Dopo l'ennesima diatriba scoppiata questa settimana indovinate con chi!? Proprio con lui! Il mio compagno di stanza Matteo, ho deciso di andare a fondo alla questione. La questione fondamentale è: il cognome di Mr. Joule si pronuncia all'inglese o alla francese? Il sig. Joule è nato il 24 dicembre del 1818 a Salford, un paesino nelle vicinanze di Manchester. Fin da giovane si dedico alla ricerca scientifica, ebbe come maestro una delle menti più brillanti nel campo della chimica, Jonh Dalton (a lui si devono studi sulle pressioni parziali dei gas, e sulle masse degli elementi chimici, tanto che ora l'unita di massa atomica che era usata per "pesare" gli elementi porta il suo nome!) finiti gli studi si dedicò a cercare di portare al limite l'accuratezza delle misure sperimentali, tentò di dare una definizione ed un’unità di misura per la corrente elettrica, e gettò le basi con un suo enunciato, per quello che di lì a pochi anni, e successivi studi sarebbe stato battezzato come "primo principio della Termodinamica"tale principio dice che: in un sistema chiuso il lavoro e il calore scambiati con l'ambiente sono variazioni di una funzione di stato energia interna. (arabo per chi non ha qualche nozione di fisica e chimica!). Ma il lavoro più importante è quello portò all'individuazione dell'EFFETTO JOULE di una corrente elettrica che attraversa un conduttore. Gli elettroni spinti dalla differenza di potenziale (220V tipo quella delle prese di casa) presentano una certa velocità, essendo particelle di carica negativa, sono attratti dai nuclei degli atomi che compongono il filo conduttore, che sono carichi positivamente. Questa attrazione comporta che ad un certo punto si arriverà all'impatto tra le due masse, in questo momento sarà DISSIPATA ENERGIA sotto forma di calore. Il tutto moltiplicato per un numero elevatissimo di particelle porta ad un surriscaldamento del filo (il tutto è riconducibile ad un’auto scontro a livello atomico). Questo è il principio su cui si basano asciugacapelli, scaldabagno elettrici e lampadine per la vita quotidiana. Ed è responsabile di perdita di potenza delle linee elettriche che ci portano l'elettricità (in questo caso si può minimizzare con la scelta di un materiale più conduttore con minor resistenza).
Dopo questa piccola parentesi di fisica, veniamo al nocciolo della questione, come lo si pronuncia? Il mio prof. di fisica delle superiori esigeva che lo pronunciassimo all'inglese per rendere omaggio alla terra che gli ha dato i natali, mentre il mio insegnante dell’università, lo voleva pronunciato alla francese perché la sua famiglia aveva origini transalpine. Il punto è che hanno ragione tutti e 2 l'uno perché è nato in Inghilterra e l'altro perché effettivamente la sua famiglia ha origini Francesi, quindi alla luce di questo fatto credo proprio che Mr. Joule non se la prenderà se ognuno lo nominerà come li pare! Sono convinto che questa mente illuminata avrebbe più a cuore che si comprendesse a fondo i suoi studi, più che il modo in cui si pronuncia il suo cognome.




PS: Sono molto onorato e lusingato dal fatto che il mio "mentore" in questa avventura con il blog mi abbia nominato ai thinking blogger awards. Per me è una soddisfazione che gli argomenti che pubblico siano interessanti. Non mancherò di ricambiare la cortesia, GRASSIE JOVINE! ;-)

venerdì 2 novembre 2007

Morbo di Crohn

Qualche settimana fa, ero seduto in camera, e il mio amico Matteo ha fatto una domanda su che genere di malattia era il morbo di Crohn. In quel momento ci siamo messi a cercare sul libro di fisiologia medica se vi era qualche riferimento in merito, ma non siamo riusciti a trovare niente. Di li, si è insinuato un "tarlo" fisso nel mio cervello che mi ha spinto a documentarmi su cosa fosse questo genere di malattia. Tanto più che domenica scorsa quasi per caso ho letto una pubblicazione su nuove terapie per ridurre i disagi di questo morbo, ora, nel puro spirito che caratterizza questo blog, rendo partecipi anche voi di questa scoperta.
Il morbo di Crohn (chiamato così da medico che caratterizzò per primo questa patologia Bernard Burrill Crohn) è un'infiammazione cronica che colpisce l'apparato digerente. Teoricamente, può colpire un'area che va dalla cavità buccale, fino all'orifizio anale, ma la maggiore incidenza si presenta a livello intestinale, in particolar modo nella regione dell'ileo nel tenue. Tale infiammazione cronica è da imputare ad un'alterata risposta immunitaria dell'organismo umano verso antigeni (entità riconosciute come non proprie dal sistema immunitario) presentati dalle cellule della parete intestinale. Il sistema immunitario non riconoscendo come proprie queste strutture (antigeni) le attacca credendo erroneamente che siano dannose per l'organismo e questo innesca il fenomeno infiammatorio(flogosi). Come accade per varie altre gravi malattie, anche per il Crohn, non si conoscono esattamente le cause per cui, cellule della linea bianca si rivoltano contro il proprio organismo. Alcuni ricercatori ipotizzano vi siano motivi d’ordini genetici con la mutazione del gene che fa produrre l'antigene, altri attribuiscono a fattori ambientali come dieta e fumo la colpa. Fatto sta che questa continua aggressione da parte del sistema immunitario, provoca ISPESSIMENTO della parete intestinale con disordini d’assorbimento di principi nutritivi, vitamine e anche farmaci somministrati per via orale, con scompensi molto gravi a lungo andare, come steatorrea(presenza di ac. grassi non digeriti nelle feci) decalcificazione ossea e disordini nell'assorbimento del potassio. In aggiunta, quest’infiammazione e conseguente riparazione del danno con tessuto non specifico dell'intestino, chiamato tessuto fibroso, provoca modifica dei movimenti peristaltici con comparsa di dolori crampiformi, febbre, diarrea moderatamente grave.
La pubblicazione di cui accennavo sopra, verteva sul fatto che alcuni ricercatori impiegando cellule staminali emopoietiche (quelle del sangue) sono riusciti ad ottenere una remissione del 80% della malattia vale adire che in pratica il paziente si ritrova ad avere al massimo qualche lieve disturbo intestinale nulla di più. Questa scoperta è molto interessante, in pratica, dal sangue del paziente affetto da Crohn, sono state isolate le staminali, le quali, sono state fatte proliferare e poi rimesse nel paziente. Il tutto dopo che con una terapia farmacologica sono state distrutti i globuli bianchi responsabili dell'infiammazione. Non hanno fatto altro che resettare e fatto ripartire il sistema immunitario. Inoltre, sempre lo stesso gruppo di ricerca pensa che si possa arrivare alla remissione totale della malattia utilizzando staminali da un donatore esterno, escludendo possibilità che se il difetto delle cellule bianche sia genetico si ripresenti, ma questo è ancora tutto da valutare.
Questa è una terapia che dimostra le enormi potenzialità che le staminali offrono per una terapia cellulare a malattie croniche, la questione è puramente economica, per i finanziamenti alla ricerca, ed etica in quanto le staminali in generale scatenano un dibattito infuocato in vari ambienti della società.

sabato 27 ottobre 2007

Ogni lasciata è persa...


Dopo un bel po' di post dedicati a "magagne" varie e ad argomenti intellettuali, ho deciso di pubblicarne 1 di "leggero". In verità, è un bel po' di tempo che ho in mente presentare al web una persona che per me è speciale, anche perché non riesco a capacitarmi del fatto che da un po' di mesi a questa parte non ho notizie di lei.
Lei è Nadia, l'ho conosciuta al palazzo del Bo a Padova 5 anni fa, una mattina di settembre. Come il mio solito il primo impatto con lei è stato traumatico in quanto ho fatto una di quelle figure che definire di m***a è dir poco, e le persone che mi conoscono, diranno sicuramente, che non c'è nulle di strano! :-p
Eravamo lì tutti e due per un incontro di orientamento alle facoltà patavine che avremmo frequentato di lì ad un anno! insomma, ci siamo presentati, scambiati i numeri di cell, e poi silenzio per oltre un anno (quello della maturità). Il primo anno ci siamo rincontrati, per mangiare una pizza nella settimana in cui io avevo i precorsi, e poi per tutto il primo semestre eravamo, due amici inseparabili, tanto da andare l'uno alla lezione dell'altra per stare insieme e viceversa. Per dare un'idea del livello a cui eravamo arrivati, ci eravamo scambiati le foto e le tenevamo nei portafogli, cosa che la mia ex ha sempre odiato! Era una cosa bellissima, ci scambiamo messaggini la sera prima di andare a letto e ci facevamo le dediche nelle agende. Successivamente il secondo semestre, abbiamo cominciato a vederci di meno a causa dei differenti luoghi e orari di lezione, fino ad un punto cruciale nel quale, lei mi ha tirato un bidone enorme ad una festa che avevamo organizzato a casa nostra a padova. Di qui in poi una parabola discendente fino allo zero assoluto di oggi.
Questa condizione mi distrugge, in quanto, il mio orgoglio da super macio(!!!) mi dice di lasciare che sia lei a farsi sentire per prima, anche a causa del fatto che gli ultimi miei tentativi di contatto via telefono e sms sono caduti nel vuoto. D'altra parte ho voce che mi sussurra di tentare ancora il contatto anche se, come il solito potrebbe finire a mazzate sulle palle. Io di solito sono una persona che sa prendere decisioni chiare e ponderate, ma questa volta la mia mente si rifiuta di vedere la cosa giusta da fare.

Spero di non avervi annoiato con questo post, ma sono convinto che con i vostri commenti avrò opinioni da valutare

A scanso di equivoci, ho modificato la foto perché sono sicuro di avere l'autorizzazione alla pubblicazione di una sua immagine, ma questa gif in qualche modo gli assomiglia!

venerdì 26 ottobre 2007

Il Sonno porta i Sogni

Il sonno è una condizione essenziale per ogni essere vivente sulla terra. Mercoledì della settimana scorsa mi è capitato, come ogni mercoledì da un mese a questa parte, di rientrare a casa tardi da una serata tra amici, ed ora voglio condividere alcune scoperte che ho fatto riguardante il sonno un po’ di tempo fa. Come prima cosa, il pensiero che mi è balzato in testa subito prima di coricarmi è stato: cavoli, domani sarò talmente rinc******ito che non riuscirò a seguire efficacemente tutte le lezioni in programma come ogni mattina. Invece con mio grande stupore la mattina dopo ero fresco come una rosa. Questo pensiero mi ha fatto rimembrare le varie proprietà che il sonno quale condizione di riposo per l’organismo, presenta.

Fisiologicamente il sonno è condizione caratterizzata da una serie di onde elettriche encefaliche con potenziale ben definito che si registrano mediante elettroencefalogramma. La suddivisione degli stati del sonno è basata proprio sulla distinzione delle onde encefaliche che lo caratterizzano. Si divide in:

  • REM
  • NREM

Compongono il sonno e compaiono ad intervalli temporali regolari durante la notte.

Il sonno NREM (Non rem) è definito sonno ad onde lente ed è quello che insorge per primo, e secondo il mio punto di vista il meno interessante, anche se incubi, sonnambulismo e altri disturbi del sonno compaiono in questa fase. Vi sono degli studi che indicano chiaramente che i farmaci sonniferi, benzodiazepine e barbiturici, promuovono questo tipo di sonno, e l’individuo si sveglia di mattino ancora stanco
Il sonno REM (rapid eye movement) è il sonno definito profondo, o PARADOSSO. In questa fase se si va a registrare l'elettroencefalogramma di una persona che ne presenta i segni ci si accorge che l'attività elettrica cerebrale è molto rapida. Di solito onde rapide si riscontrano nei soggetti svegli. La cosa che ha catturato la mia attenzione, è che in questa fase l'attività cerebrale è elevata, ma la soglia di risveglio (vale a dire quanta facilita si ha per riprendere lo stato sveglio) è la più bassa possibile, in pratica in fase rem è più difficile svegliarsi. E' per questo che è chiamato sonno paradosso. Vi sono poi evidenze certe, che in questa fase vi è attività onirica, in quanto studi su soggetti addormentati con risonanza magnetica hanno evidenziato un'elevata attività nel centro encefalico per le emozioni (amigdala) e nelle aree d’associazione visiva (che ricordiamo che sono aree che ci permetto di capire che quello è l'oggetto che stiamo guardando) questo sta a significare che si sta sognando.
Vi sono poi, evidenze che il sonno rem abbia un ruolo omeostatico (mantiene normale le condizioni vitali alterate anche leggermente dalla vita quotidiana), se si priva un individuo del sonno rem, può andare incontro a nevrosi psicosi e perdita di peso corporeo anche con diete ipercaloriche. Si è inoltre riscontrato che quelle persone, che come me fanno tardi la sera sballano i ritmi dei 2 tipi di sonno e le notti successive presentano una quantità maggiore di sonno rem, e questo è un'evidenza che il rem è la vera fase ristoratrice per il corpo. Un'altra cosa che ho trovato molto interessante è che se sì prima una persona dei sogni questa è soggetta a nevrosi e psicosi molto accentuate. Alcuni ricercatori attribuiscono questo al fatto che i pensieri illogici e le storpiature della realtà, nei sogni, sia un modo che il nostro encefalo ha per riposarsi magari da un'intensa giornata di lavoro intellettuale.
In conclusione il fatto che la sera si faccia tardi non è sinonimo stretto di essere completamente inattivi il giorno dopo, il nostro magnifico carpo adotta strategie per recuperare il più possibile anche nel poco tempo che gli si concede.

venerdì 19 ottobre 2007

Varicocele

Salve, eccomi di nuovo all'opera.
Come promesso in precedenza, spendo un po' di tempo e un post per tentare di far capire ai ragazzi dai 15 ai 25 cos'è il Varicocele. Ovviamente, non essendo un andrologo non pretendo di dare una trattazione rigorosa al problema, ma cercherò di far capire 2 punti essenziali di questo problema:

  1. Spiegazione dal punto di vista fisiologico del problema in maniera semplice.
  2. Dare un punto di vista psicologico della questione.

I testicoli ricevono il sangue dall'arteria testicolare situata all'interno dell'addome; il sangue è quindi trasportato attraverso una serie di piccole vene all'interno di tutti e 2 gli emiscroti. Di qui il flusso sanguigno passa tramite la vena spermatica interna che lo riposta fuori, verso la cavità addominale. Il Varcocele, da un punto di vista fisiopatologico, è l'allargamento e dilatazione delle vene che risiedono nello scroto. La causa dell'insorgenza di questa condizione non è ben definita, taluni affermano che vi sia una debolezza delle valvole venose che controllano il flusso sanguigno nella regione, altri imputano la formazione di queste varicosità alla debolezza della parete venosa. Sta di fatto che questa PATOLOGIA è silente, vale a dire che nella maggior parte dei casi non da sintomi, in alcuni soggetti la formazione delle varicosità e la pressione del flusso sanguigno sul testicolo può causare al massimo fastidio, a cui il soggetto non da peso.
La percentuale di giovani affetti da questo disturbo è elevatissima, si calcola che 1 ragazzo su 5 ne sia affetto, ma non lo sa. E posso garantire che non è un'esagerazione in quanto, il sottoscritto ha subito un intervento in day hospital per tale patologia, e nella camera di degenza post-operazione c'erano altri 4 ragazzi come me che hanno subito lo stesso genere d’intervento, e per di più allo stesso testicolo. Già, perché 85% delle persone affette da varicocele lo presenta sul testicolo sinistro.
Questo disturbo NON deve essere trascurato in quanto, a breve termine non ci sono conseguenze degne di nota, ma a lungo termine può determinare conseguenze serie. Questo perché la gametogenesi(formazione degli spermatozoi) che avviene nei testicoli, richiede di una temperatura bassa(madre natura li ha messi lì apposta), e il sangue nelle varicosità provoca innalzamento di temperatura in situ con formazione di spermidi immaturi o poco mobili, in altre parole ridotta fertilità maschile. Che può sfociare addirittura in sterilità in età adulta.
Negli ultimi anni sono state messe a punto tecniche operatorie molto efficaci e poco invasive.
Qualche anno fa l'operazione richiedeva anestesia totale e minimo 3 giorni di degenza senza la possibilità di urinare, con gran disagio per il paziente, oggi, invece vi sono tecniche poco invasive che prevedono l'iniezione di un farmaco che sclerotizza le venule, oppure la chiusura della vena spermatica (intervento che dura 15 min in sala operatoria con una banale anestesia spinale, non totale).

Il secondo punto della questione è puramente psicologico. Un tempo finché c'era ancora la leva obbligatoria questo, disturbo era rilevato durante la visita a militare, ora che non c'è più, i ragazzi trascurano questo aspetto di loro. Mentre per le femminucce la prima visita specialistica viene fatta verso i 14 anni, i maschi sono lasciati in balia di loro stessi pensando erroneamente che sia sempre tutto apposto. Inutile affermare che in molti casi, questo è un pensiero sbagliato.
Poi il maschietto tende a vedere la vista andrologica come una cosa da vecchi e il suo ego da highlander, lo porta ad evitare di farsi visitare le sue cose intime.
Questo è un pensiero comune nei giovani (anche mio prima di ricredermi) e quello che mi preme far capire è che UNA VISITA ANDROLOGICA non intacca la mascolinità di nessuno. Quindi, a quelli che mi dicono "tanto a me non serve non ho nessun problema di sorta" io rispondo che non costa nulla farsi visitare ora, per evitare problemi in futuro!

venerdì 12 ottobre 2007

INFORMAZIONE!

In osservazione di un lutto occorso ad una persona a me amica, i commenti e i post cesseranno di essere aggiornati dal curatore, fino a martedì.
Per il resto espimete liberamente le vostre opinioni e commenti, sara mia cura appena possibile rispondere!
Giorgio Salvaro

Interferoni α contro il male....


Come naturale prosecuzione del post pubblicato mercoledì contro l'ignoranza in senso lato della categoria medici di base, propongo una breve descrizione su una patologia d’origine virale che molte persone, compreso qualche medico, ritengono incurabile o comunque difficilmente curabile, l'epatite C.

Questa patologia è dovuta ad un virus a RNA (acido ribonucleico) denominato HCV. Si presenta come una cronica infiammazione con distruzione degli epatociti che compongono il lobulo epatico (unità funzionale del fegato). L'infiammazione è cronica in quanto il virus rimane in replicazione nelle cellule senza che il sistema immunitario, in particolare, i linfociti T (cellule della serie bianca del sangue) riescano a rimuoverlo del tutto. Questo causa una continua infezione e distruzione cellulare, che può sfociare in cirrosi (deposito di tessuto connettivo, al posto di quello epatico) se lo stroma (organizzazione precisa delle cellule epatiche) è intaccato, o la maggior probabilità si sviluppare cancro.
Il virione dell'epatite C (HCV) è costituito da una da un pericapside (involucro) di costituzione simile a quella delle membrane cellulari (lipidi) con annesse proteine per il riconoscimento e l'aggancio all'epatocita. Possiede un codice genetico a 2 filamenti di RNA ed enzimi chiamati trascrittasi inversa in grado di produrre DNA da integrare nel genoma dell'ospite. Una volta integrato nel genoma dell'ospite sfrutta strutture eucariotiche per la produzione di proteine virali per formare nuovi virioni che estenderanno l'infezione.
Da quanto scritto è chiaro che il virus è un parassita e bisogna studiare strategie in grado d’eradicarlo, strategie farmacologiche comprendono farmaci quali, la ribavirina (antimetabolita in grado di interferire con la sintesi di mRNA per la produzione di proteine virali), e farmaci che impediscono l'attività della trascrittasi inversa (impedendo perciò al virus di divenire operativo).
Dal 1990 però si è iniziato a studiare il modo di indirizzare il sistema immunitario precisamente verso il virione, visto che il nostro organismo è una macchina perfetta, ha le armi per contrastare i virus, bisogna solo aiutarlo a direzionare (citochine interleuchine) specificatamente le azioni specifiche. Ancora meglio è la terapia a base di INTERFERONI α 2a/b. Gli interferoni sono proteine (GLICOPROTEINE) endogene prodotte da cellule della serie bianca del sangue. Sono potenti agenti antivirali in grado di impedire alla cellula malata di produrre le proteine virali. Più in dettaglio queste proteine impediscono la sintesi proteica derivata da m-RNA (esogeni) riconosciuti come non propri del corpo, in pratica quelli virali.
La strategia con gli interferoni va sotto il nome di terapia biotecnologia. Vi sono attualmente 5 specialità biotecnologiche approvate in terapia, alcune delle quali approvate già agli inizi degli anni 90 e altre sono in fase avanzata di studio. Io, quale animale pensante, mi chiedo il perchè i sopraccitati medici di base non sanno tutto questo, e che definiscono pericolose queste terapie. Fatta eccezione per un po' di febbre, non hanno particolari contro indicazioni, dato che sono SOSTANZE ENDOGENE. E altresì mi chiedo come fa un medico a dire che il virus è "dormiente" e non da problemi se la ricerca di RNA virale è positiva!? (Questa analisi palesemente dice il contrario, che il virus è in attiva proliferazione!). Tanto più che sono state affinate le terapie ed ora l'interferone α 2a viene somministrato in associazione con ribavirina per una maggior efficacia della terapia.
Il succo del discorso è, che quello che era impossibile 20 anni fa magari oggi si cura con facilità, e per riprendere concetti già noti bisogna usare la propria INTELLIGENZA e approfondire le cose.

Nota: spero di aver descritto questa cosa con la maggior chiarezza possibile senza trascurare dettagli tecnici! -G-

mercoledì 10 ottobre 2007

Un rimedio contro i medici generici



I medici di famiglia, cosiddetti generici, sono la prima linea di difesa che una persona normale, non competente in campo medico, ha contro quelle che sono definite in gergo "magagne". Questi pseudospecialisti / medici sono persone che il più delle volte con la medicina vera e propria non hanno nulla a che fare. Ma come? Direte voi, sono dottori, coloro che curano. In teoria dovrebbe essere così, ma il più delle volte brancolano nel buio di un’ignoranza fatta di un inadeguato aggiornamento e di mancato amore per la propria professione e verso il prossimo bisognoso di cure. Questi "dottori " riescono a curare benissimo raffreddori vari, influenze e tutte quelle patologie di lieve entità che il più delle volte il paziente gli presenta, ma non appena si trovano di fronte a qualcosa che devia dalla normale routine non sanno letteralmente dove sbatte la testa. Questa constatazione la faccio su base mia personale in quanto, l’anno scorso ho avuto un problema che 1 ragazzo su 5 presenta in età giovanile e se non curato può portare problemi anche seri in età adulta (questo sarà oggetto di un futuro post.). Per venire al punto, questo mio problema l’ho scoperto perché, "io" ho insistito con il medico di base per effettuare una serie di accertamenti specifici. Cosa che ritengo molto strana visto che quello che deve insistere per il bene e la salute delle persone è proprio il medico. Non contento, poi, con tutti gli accertamenti in mano SECONDO LUI non c’era nulla di strano, che dovevo lasciare tutto com’era. Alla fine lo specialista cui mi sono rivolto ha consigliato una serie di terapie ed un piccolo interventino in day-hospital e le cose sono andate per il meglio.
La morale di questo post è di far capire che il medico di base è una persona cui affidarsi con metro critico, non pendere dalle sue decisioni, avere spirito critico verso ogni cosa che fa, dice o prescrive. In fin dei conti è una persona in carne ed ossa, e in buona fede può commettere errori che sta a noi scoprire.
In definitiva un ottimo rimedio contro i medici generici, o meglio, contro le loro talvolta errate decisione è la propria INTELLIGENZA e la propria CRITICA costruttiva verso il loro operato.

domenica 7 ottobre 2007

Attacco Cardiaco


Questo post riguarda una delle patologie più gravi in cui una persona possa incappare, la mia fonte cita nomi e cognomi, io, per ovvie ragioni di privacy, non essendo autorizzato a divulgare tali dati riporterò solamente le notizie più importanti che potrebbero divenire utili.
Questo è un documento scientifico molto interessante, ed esorto il lettore a non prendere come una burla quanto potrà leggere nel post!
RICONOSCIMENTO DI UN ATTACCO CARDIACO
Durante una festa tra amici, una persona cade improvvisamente a terra. le si offre di chiamare l'ambulanza ma, rialzandosi, suddetta persona dice di essere inciampata con le scarpe nuove in una pietra. Siccome è pallida e tremante, gli amici l'aiutano a rialzarsi, le danno una mano a ripulirsi e sistemarsi. Il resto della festa passa via tranquilla e in allegria.
Successivamente giunge una telefonata da amici che avvisano gli altri festeggianti del fatto che la persona che ad inizio della festa era inciampata, era stata accompagnata al pronto soccorso. Poco più tardi la tragica notizia, la persona in questione è deceduta.
Se gli amici avessero saputo riconoscere i segni di un attacco cardiaco con ogni probabilità sarebbe ancora viva!
La maggior parte delle persone colpite da infarto non muoiono immediatamente, ma restano bisognose d'aiuto in una situazione disperata.
Un neurologo sostiene che se si riesce ad intervenire entro 3 ore dall'attacco si può facilmente porvi rimedio ed evitare conseguenze letali.
Il trucco è riconoscere per tempo l'attacco cardiaco, riuscire a diagnosticarlo, e portare il paziente entro 3 ore in terapia.
Nei prossimi 4 punti vi sono delle indicazione molto utili sui segni e sintomi di un infartuato.
  • chiedere al paziente di sorridere (non ci riuscirà)
  • chiedere di pronunciare una frase completa (non ce la farà completamente)
  • chiedere di alzare le braccia (non ce la farà o solo parzialmente)
  • chiedere di mostrare la lingua (se è ingrandita o viene mossa parzialmente o lateralmente è sintomo di attacco)
Se uno o più di questi sintomi si presentano, il paziente va portato subito al pronto soccorso!

La mia fonte è stata il Prof. VALERIO VALERI CALDESI del Dipartimento di FISIOLOGIA e CHIMICA BIOLOGICA dell'università di Padova

sabato 6 ottobre 2007

Technorati Profile

L'inizio

Salve a tutti, mi chiamo Giorgio sono un giovane di 23 anni insediato in quello che viene definito "Ovest Vicentino". Al di la della facciata del bravo ragazzo che questa foto presenta, molte persone, anche miei parenti, mi definiscono una "BRONSA QUERTA" cioè uno che sembra tutto tranquillino ma sotto sotto è un peperino o qualcosa di simile. E tutti quelli che mi conoscono possono confermare questa mia prerogativa. Comunque per completare una mia breve ma saliente descrizione, posso dire che sono uno studente universitario al 4° anno di CTF (chimica e tecnologia farmaceutica), i miei interessi vanno dalla musica, Rock e Metal su tutte, allo sport calcio, senza dimenticare la "Gnocca" anche se da un po' di tempo a questa parte c'è CARESTIA! Oltre a tutto ciò sono appassionato lettore di libri, soprattutto riguardanti i periodi bellici di inizio del secolo scorso. Cosa che molti dei miei amici ritengono pallosa! Mi piacciono film di qualsiasi genere, con particolare predilezione per quelli girati da registi con le palle e interpretati da attori e attrici di grande bravura.
I motivi che mi hanno spinto a pubblicare questo blog, che per inciso non sapevo cosa volesse dire fino a circa un mese fa, sono essenzialmente tre, in verità potrebbero essere molti di più ma dopo una ponderata cernita sono arrivato alla conclusione che quelli che vi esporrò ora sono i più significativi per me. In primis voglio seguire le orme già tracciate da una persona a me cara in questo world wide web, poi ultimamente, sentivo la necessita di avere uno spazio nel quale scrivere di me per farmi conoscere di più e da tutti. Ed ultimo, ma non per grado di importanza ho promesso ad un mio prof. di aiutarlo a divulgare una cosa importante, e quale miglior mezzo se non il web, con la sua grandezza sterminata!
La mia idea iniziale per questo blog era dare un'impostazione puramente scientifica, per rendere tutti partecipi delle cose che scopro durante i miei studi, ma con il passare delle ore, e per tener fede al secondo punto dei motivi sopracitati ho deciso che pubblicherò tutto quello che mi andrà di pubblicare, anche se prediligerò post di natura per così dire intellettuale.
In conclusione a tutti quelli che vorranno visitare e commentare i miei post dico di commentare senza paura e di esprimere qualsiasi tipo di giudizio, dato che siamo ancora in un paese con libertà di espressione.
GRAZIE e buona lettura!
-G-