domenica 29 marzo 2009

Il Sangue è Vita

Dio salvi la regina... o Per meglio dire, Dio salvi i Ricercatori della regina! Dalla terra Inglese è giunta una notizia destinata, se confermata, a cambiare radicalmente e probabilmente eradicare, l'endemica questione della mancanza di emoderivati per trasfusione, in parole povere di sangue.
Nel ventesimo secolo si sono approntate campagne di raccolta del prezioso liquido vitale che i medici definisco un vero e proprio tessuto. Durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti che si preparavano ad invadere la fortezza europa oltre ad incentivare la produttività di guerra istituì degli uffici ad hoc per la donazione di sangue da inviare al fronte per curare i soldati feriti. Nel dopoguerra si sono costituite associazione per la sensibilizzazione e sulla volontaria donazione di una piccola parte dei 5 litri che un individuo adulto possiede. Il lato oscuro della questione è che il sangue è un ottimo veicolo di malattie infettive di natura virale come ad esempio HIV HCV (epatite) ecc. questo ha portato ad una serie piuttosto grave di contagi dovuti al mancato controllo approfondito dell'emoderivato.
La notizia di cui facevo cenno prima riguarda la scoperta di poter produrre "sangue artificiale" da parte di un gruppo di ricerca del Regno Unito. Questi pionieri in materia, hanno paventato l'ipotesi che con la tecnica da loro sviluppata si possa liberare dal giogo della donazione, la disponibilità di emoderivati. In sostanza, utilizzando le staminali derivate da embrioni in vitro fecondati o da embrioni morti non impiantati in utero, si possono produrre enormi quantità di cellule della linea rossa de gruppo sanguigno 0-Negativo (Zero Negativo) il più raro, ma il più compatibile. 
Questo apre un intenso dibattito etico sull'utilizzo di embrioni e di feti (se di feto si può parlare dato che la legge stabilisce che debbano essere distrutti dopo 14 giorni dalla fecondazione) nella ricerca scientifica. Qui come al solito si assiste all'intromissione di entità che di scientifico hanno ben poco, sta di fatto che, se la tecnica in via di sperimentazione mantiene le promesse fatte si compierebbe un passo da gigante sotto vari punti di vista. In primis, la grande disponibilità non dovuta a donatori (in Inghilterra sono necessarie 2,5 milioni di donazioni l'anno per far fronte alla richiesta!!!). In secondo luogo, la grande sicurezza del derivato infuso in vena. Infatti, si ricorda che prioni e virioni, possono venir mascherati alle analisi di laboratorio e quindi il paziente si guadagna un ricordino poco piacevole.   

sabato 21 marzo 2009

Free Love!

Ha destato molto scalpore un'intervista fatta al pontefice a riguardo della prevenzione e cura della sindrome immunodeficienza virale acquisita (AIDS) rilasciata durante il viaggio pastorale nel continente Africano. L'AIDS causata dall'agente eziologico virale HIV è senza dubbio una delle piaghe più difficili da eradicare non solo nel continente africano, ma anche nel resto del globo.
HIV fa parte della famiglia di virus classificati come RETROVIRUS, il virione è costituito da un capside lipidico al cui interno sono contenute 2 copie di genoma virale costituito da RNA a polarità positiva. Viene catalogato nella famiglia dei Virus Retro a causa del suo modo di infettare la cellula e costringerla a sintetizzare le particelle che andranno a costituire il virione. All'interno del virione oltre al genoma, sono presenti anche degli enzimi particolari chiamati TRASCRITTASI INVERSE. Questi biocatalizzatori sono in grado di convertire una catena di RNA in DNA. Inoltre nell'involucro lipidico esterno sono presenti delle glicoproteine che hanno la funzione di riconoscere le cellule bersaglio.
Sulla base di ciò, si deve dire che, nonostante gli innumerevoli sforzi da parte di moltissimi gruppi di ricerca sparsi per il mondo, allo stato attuale dell'arte non esiste ancora un vaccino in grado di prevenire la malattia, ed eventualmente curarla. Le strategie farmacologiche approvate dall'OMS prevedono cocktail di farmaci quali, Azidotimidina ( antimetabolita inibitore della trascrittasi inversa) in associazione con inibitori della proteasi virale, necessaria alla maturazione dei virioni (Sesquinavir ecc). Queste molecole hanno il pregio di attaccare strutture virali selettivamente, ma sono soggette all'insorgenza di resistenza, per mutazione del virus. Inoltre, le relative formulazioni farmaceutiche sono molto costose, e non curano la malattia ma ne attenuano solamente i sintomi. Quindi la migliore arma, che attualmente si ha a disposizione per evitare di ammalarsi è la prevenzione. Oltre ad evitare siringhe ed emoderivati di dubbia provenienza, dato che il virus è trasmissibile con i fluidi corporei, si devono adottare strategie preventive affinché si abbiamo rapporti sessuali casuali e non, protetti ovvero il PRESERVATIVO.
Strumento preventivo demonizzato dalla chiesa, che lo reputa la vera causa della diffusione del contagio. E' proprio su questa base che il papa ha catechizzato un gruppo di giornalisti appena messo piede nel continente nero. Egli asserisce inoltre che la vera prevenzione contro la diffusione del virus si ha con educazione e astinenza da rapporti di poligamia. Ebbene, sulla questione dell'educazione delle nuove generazioni si può essere assolutamente d'accordo, ma sembra una vera e propria utopia cercare di indurre all'astinenza dai rapporti occasionali gli individui. Tanto più che se in una coppia di persone, se uno dei due partner e siero positivo, non è scritto da nessuna parte che lo debba essere anche l'altro. Trovo che la posizione della Chiesa in merito a questa faccenda sia alquanto antiquata e poco illuminata. A parziale contro partita, va detto che l'intervista continuava chiedendo maggiori sforzi alle case farmaceutiche affinché si impegnassero a fornire farmaci a più basso costo per le popolazioni più povere. E che si accelerasse la messa a punto un vaccino sperimentalo basato su TAT protein virali (proteine promotrici dell'infezione a cellule sane!) che attualmente ha passato la fase 1 di sperimentazione clinica ed è entrato in fase 2.
A parere personale, alla richiesta fondata e legittima di abbassare il costo delle cure ed accelerale la ricerca, di sicuro legittime, si è contrapposta una dottrina medioevale atta a demonizzare uno dei pochi strumenti di prevenzione che ai giorni nostri evita chissà quanti contagi. Non si riesce a spiegare il motivo per cui questa linea tendenziosa di pensiero possa trovare terreno fertile in uomini al servizio di Dio, essi dovrebbero volere il meglio possibile per alleviare le sofferenze degli individui e se questo prevede l'uso di strumenti non consentiti dalla dottrina così sia.

domenica 8 marzo 2009

La mattinata di un Vietcong(?)

Alle ore 6,35 di stamani è scattata, puntuale come ogni anno, l'apertura generale della stagione di pesca nei torrenti Agno e Chiamo. Potevo io mancare a questo imprendibile appuntamento?? Assolutamente no! Sono ormai 10 anni che la prima domenica di Marzo il Vietcong (pirla!) ritratto nella foto si aggira con fare furtivo ed alquanto goffo per l' alveo dell'Agno. Questo torrente alpino che nasce ai piedi delle piccole dolomiti si presenta in alcuni tratti impetuoso, disseminato di cascatine, cascatone, rapide, e tratti di relativa calma, accoglie in questo periodo un formicolio di appassionati pescatori di ogni età ed esperienza tecnica. Le specie ittiche che vi dimorano, come ogni buon torrente alpino che si rispetti, fanno parte della grande famiglia dei salmonidi, ovvero Trote varietà Fario (specie autoctona), Salmerini (specie di Trota distinta delle altre per delle strisce bianche sulle pinne ventrali) e qualche rara Iridea (specie non autoctona che si trova prevalentemente nei laghi). Completano la popolazione, Barbi Canini e Salgarelle (pesciolini piccoli simili alle acciughe di mare).
Dopo questo preambolo iniziale, vi voglio fare un quadro esatto di come mi sono preparato per la battaglia, se di battaglia si può parlare. 
Sveglia ore 5.30, inizialmente fissata per le 5, ma posticipata di 30 minuti a causa della mancanza di sonno visto che mi sono coricato alle 1.30 circa del mattino. Leggera colazione, tanto per non avere crisi di ipoglicemia nel bel mezzo della battuta di pesca. Vestizione, con divisa rigorosamente mimetica( per evitare che il pesce nell'acqua chiara di stamattina scappi in presenza degli individui) e partenza verso la zona prescelta, ovvero under the Renato's bridge (ponte Renato), in località San Quirico. Arrivato sul posto, mi si è posta dinanzi agli occhi un paesaggio molto bello, tinto di colori pastello che con la levata del sole prendevano sempre più corpo. A quel punto è stata una battaglia per conquistarsi il posto di pesca meglio con gli altri partecipanti alla battuta, e con il torrente stesso per capire condizioni di corrente per tentare di prevedere dove calare la lenza, ed a che quota acquatica si trovava il pesce per avere più possibilità di abboccata.
Esperienza entusiasmante, l'aria frizzante del mattino e il paesaggio hanno fatto da contorno per un'ottima escursione sia dal punto di vista quantitativo che per luoghi molto belli e suggestivi poco conosciuti, grazie al cielo, alla maggioranza delle persone della vallata dell'Agno.
Foto: Alveo del Torrente in Località Ponte Renato



domenica 1 marzo 2009

...Sta' a guardà er capello....

Chissà quante volte vi è capitato di avere la risposta ad una domanda sotto gli occhi e non vederla?! Ed ancora, non vi è mai successo di scoprire tale risposta con annessa imprecazione per la semplicità per ovvietà della stessa!? 
Nell'immagine d'accompagnamento a questo post, vi sono due spaccati di una molecola in fase di studio per le sue potenzialità anti tumorali. Durante l'ultimo mese, ho avuto modo di valutarne le sue peculiarità FARMACOCINETICHE ( ovvero proprietà di assorbimento e  metabolismo nell'organizmo) e quelle FARMACODINAMICHE (l'interazione precisa con il suo bersaglio). Ebbene, settimane intere di valutazioni delle strutture 3D, della conformazione del ligando e del recettore, discorsi di alto livello sul DOCKING molecolare (letteralmente: ancoraggio "attracco" al bersaglio del ligando) per poi cadere come un pirla su una banalità paurosa. Al 99% dei non addetti ai lavori, il disegnino di queste 2 strutture non dice assolutamente nulla, ma si possono trarre le prime ovvie considerazioni. Ad esempio, nella struttura di destra, manca un "angolo" cioè un atomo di carbonio, tra il primo ed il secondo anello. Un osservatore più esperto oltre a ciò, può approntare una valutazione più approfondita. Ovvero: (a) la massa molecolare della struttura di sinistra e maggiore di 14 uma (unità di massa atomica) rispetto a quella di destra. (b) le due strutture ha una rotazione sull'ultimo anello molto diversa, la sinistra risulta più mobile (l'atomo di C che divide il primo anello dal secondo è rotabile grazie alla sua geometria) mentre la desta è più rigida.
Il punto chiave sfuggito all'osservazione, che fa incazzare per la banalità sta proprio nella modifica dalla struttura di sinistra a quella di destra.
L'atomo di N (Azoto) ha caratteristiche basiche (è in grado di donare il suo doppietto di elettroni non condivisi), in pratica se posto in acqua da luogo un equilibrio di idrolisi che porta all'innalzamento del pH. 
A questo punto si deve ricordare che a causa della disposizione degli elettroni che compongo il guscio esterno degli atomi più vicini o più lontani dal centro di massa dell'atomo stesso, essi sono più o meno facilmente essere donati. Il carbonio (C), facente parte del primo anello, per sua caratteristica ha gli elettroni più vicini al nucleo di quanto non siano quelli del C che separa i due anelli. Questo provoca un effetto a catena che porta ad influenzare anche gli elettroni degli atomi adiacenti, come ad esempio quelli dell'azoto. Questo si traduce in una diminuzione della basicità dell'Azoto presente nella molecola di destra rispetto a quella di sinistra.
Morale della favola, aver tolto un carbonio ha diminuito la basicità, che ha influenzato negativamente l'attività della molecola anti-tumorale. La questione era evidentissima, eppure la mente si è rifiutata di vederla, servono a poco studi complicati di modellistica molecolare, se non si valuta i significati subliminali che ogni struttura porta con se.