domenica 1 novembre 2009

Argento Vivo...


Da un po' di tempo in questo blog non veniva più pubblicato nulla che avesse a che fare strettamente con la mia vita studentesca, al più mi ero limitato a qualche post ricavato qua e la su notizie di carattere medico, ma nulla di trascendentale.
Dato che una mia carissima amica sta affrontando u
na questione delicata nel suo percorso di tesi di ricerca, ho messo in moto la mia curiosità ed ho cercato alcune informazioni su di un particolare reattivo chimico chiamato OSSIDO di ARGENTO (I).
La formula chimica di questo composto inorganico è Ag2O ed ha Massa Molecolare pari a 231,71 Da (Dalton). Le sue proprietà chimiche sono a grandi linee analoghe a quelle di altri ossidi di metalli, se sciolti in acqua donano un p
H basico, hanno basso prodotto di solubilità ecc. L'Argento (Ag), che in questo composto ha lo stato di ossidazione 1+ (I) appartiene alla grande categoria dei metalli di transizione, che nella tavola periodica degli elementi occupano la parte centrale della stessa. La caratteristica più importante da tenere in considerazione per capire il meccanismo d'azione di questo metallo, nonché reagente chimico è che esso possiede deg
li "orbitali d liberi" (Orbitale: funzione matema
tica che descrive una porzione dello spazio, della massa dell'atomo in cui è più probabile che risieda un elettrone) in grado di accettare una coppia di elettroni non condivisi da un donatore, altro atomo che li possiede. In altre parole si comporta come un acido di Lewis ovvero coordina atomi elttronricchi che possiedono elettroni non condivisi, per esempio l'ossigeno (O).
Sulla base di ciò ho scoperto che questo tale Ossido di Argento (I) è un reattivo molto nella sintesi organica di particolari composti chiamati "Eteri" partendo da Alcool e Alogenuro Alchilico. Il meccanismo, o meglio i meccanismi con cui esso espleta la sua funzione sono essenzialmente 3:
  • coordina l'atomo di ossigeno dell'alcool e rende l'idrogeno della funzione alcolica molto più acido. (ciò significa che l'ossigeno ha una coppia di elettroni in più da poter condividere)
  • rompe eventuali ponti ad idrogeno intramolecolari che potrebbero avere effetto negativo per la reattività
  • facilita la reazione tra alcool e alogenuro, sequestrando l'alogeno uscente facendo un composto insolubile come AgX (dove X= Cloro, Bromo, Iodio) (meccanismo secondario)
Mi rendo conto che il 99% di coloro che leggeranno tale post sembrerà, in alcune parti molto oscuro se non arabo, ma abbiate pazienza, sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

Dedicato alla Michelina!!! :-P

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