domenica 22 novembre 2009

Ecologia che brucia


Perché lo sviluppo eco-compatibile non viene divulgato con la stessa passione con cui certi testate giornalistiche sparano stupidaggini? Domanda questa che purtroppo è destinata a non avere una risposta univoca, chiara, limpida e concisa. Ieri mattina, grazie alla neo Dott.ssa Francesca, sono venuto a conoscenza di una fatto molto molto interessante di cui ignoravo completamente esistenza. Lo sapevate che esiste un carburante chiamato IDROMETANO? Esso è una miscela 70% classico Metano e 30% di Idrogeno. L'idea di utilizzare una miscela combustibile, sia esso Benzina o Metano e idrogeno (anch'esso un combustibile) venne a ricercatori della NASA che negli anni 70 pubblicarono una serie di articoli in cui spiegavo e dimostravano la bontà di quest'idea. Essi sostenevano che l'addizione di idrogeno alla normale benzina ha essenzialmente 2 effetti positivi. Il primo è che, essendo la combustione di idrogeno molto vantaggiosa per la grande quantità di calorie che si sviluppano, essa aiuta la normale benzina, costituita da isoottano, toluene, cicloesano a bruciale nel cilindro in maniera migliore quindi il rendimento del motore aumenta. Il secondo, come conseguenza naturale del primo, è che se il rendimento migliora, il motore sputa meno sostanze inquinanti tipo NOx SOx e CO (ossidi di Azoto, Solfo, e monossido di carbonio) che inquinano molto l'atmosfera, sono responsabili del fenomeno delle piogge acide. L'evoluzione di questa idea iniziale è appunto l'IDROMETANO, esso non contiene sostanze sostanze tossiche come Toluene e Cicloesano ecc come la normale benzina, quindi questa miscela può essere senza dubbio battezzata come la più pulita che si possa attualmente pensare, in attesa del carburante più pulito di tutti l'idrogeno puro, la quale combustione porta come prodotto ACQUA.
Purtroppo mi rendo conto che c'è interesse che queste prospettive verdi siano di lunga durata, alcuni dei quali valgono quanto l'oro nero. Ma allora perché negli States e in alcune nazioni Europee questi carburanti "puliti" sono già in vendita da molti anni? E' forse che noi Italiani siamo più belli degli altri e ci piace inquinare di più? Od è pigrizia di fare leggi "Ad Hoc" per iniziare ad incentivare l'introduzione di questi carburanti? Purtroppo a molte se non a tutte queste domande le risposte si faranno attendere fino a che non sarà estratta l'ultima goccia di petrolio grezzo.

4 commenti:

Matteo L. ha detto...

Il tema dell'energia è assai controverso e che io abbia memoria non è stato mai trattato veramente in Italia. Nemmeno quando esistevano i cosiddetti "Verdi" che stanno all'argomento energia come Calderoli sta alla parola Riforme. Non c'azzecca, tanto per interderci! Il fatto è che il tema Energia-Ambiente avrebbe bisogno di una discussione veramente intensa in Italia, non solo per una salvaguardia del Pianeta, che peraltro sembra più una discussione filosofica che altro, ma soprattutto per motivi economici e lavorativi. Il tema dell'ambiente e dell'energia porta lavoro e porta soldi sfruttando quello che la Terra fornisce e da che mondo è mondo prendere due piccioni con una fava è sempre stato l'obiettivo dell'uomo. Per quanto riguarda il post, ad esempio, io penso che l'idrogeno ormai sia una tecnologia già mezza morta. Grillo vent'anni fa portava un'auto ad idrogeno nei suoi spettacoli ed era famoso per attaccarsi al tubo di scappamento per fare inalazioni di Vix Vaporub. Oggi per produrre idrogeno devi avere a fianco centrali che consumano troppa energia ed in più gran parte, se non tutte, delle industrie che fanno veicoli sono out in termini di tecnologia e di bilancio. La macchina elettrica dovrebbe essere il futuro, senza più emissioni. E' quella la tecnologia da sviluppare. Basta distributori, una presa elettrica ci vuole. E' logico che tutto questo deve assolutamente prescindere da un concetto diverso di Energia che in Italia non esiste. "Non serve una centrale che produca 1 milione di Watt, servono un milione di case che producano 1 Watt a testa". Questa è la frase più semplice che riassume il concetto di energia che si deve avere. Ovviamente non è demagogia, in Italia è fatalismo.

Giò ha detto...

ma non si parlava anche di qualche centrale nucleare di terza generazione? Contro peraltro un referendum abrogativo votato dopo il 1985 e quel famoso piccolo incidente.... la chiave di volta potrebbe essere la burocrazia semplificata. Ovvero, rendere libere le persone di installare quel che vogliono nella loro proprietà, senza pratiche per l'attivazione di pannelli foto voltaici da presentare agli enti preposti che dilungano solo i tempi e rendono le persone meno propense.

Matteo L. ha detto...

Certo, burocrazia in meno innanzitutto e poi agevolazioni statali e incentivazione per la nascita di nuove imprese che si occupino di tutti gli aspetti connessi all'energia da fonti rinnovabili. A quel punto l'Enel in un vero libero mercato farà la fine che si merita.

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)